per il pero allarme cancro valsa, come difendersi mercoledì 10 gennaio visita sul campo a san cesario

Una nuova malattia minaccia le colture del pero: si chiama cancro da valsa. I primi casi sono stati osservati nel 2001 e si sono rapidamente diffusi arrivando, in alcune aziende, a minacciare il 70 per cento delle piante. La varietà prevalentemente colpita è l’Abate, ma anche William, Decana e Kaiser.

Come riconoscere la nuova malattia e quali iniziative prendere per contrastarne la diffusione? Se ne parlerà in un incontro sul campo promosso dalla Provincia di Modena che si terrà mercoledì 10 gennaio, alle 10, all’azienda agricola Astolfi Livio e Mara di San Cesario  (via Benedello 814). Il ritrovo per produttori e tecnici è previsto  alle ore 9,30 al parcheggio della Coop Emilfrutta di Castelfranco da dove poi si proseguirà per l’azienda Astolfi per il sopraluogo nei frutteti. Guideranno e commenteranno la visita tecnici del Consorzio Fitosanitario di Modena.

La malattia è denominata “Cancro da Valsa” in quanto causata dal fungo Valsa ceratosperma. Si manifesta sui rami, branche e tronchi sotto forma di cancri caratterizzati da un margine profondamente fessurato e una netta zona di contatto fra la parte sana e quella ammalata. La corteccia, in corrispondenza dei cancri, appare rigonfia, di aspetto bagnato e, già a partire dal mese di febbraio, sui cancri formati l’autunno precedente, si possono osservare fitte punteggiature nere.

Come difendersi? In attesa di mettere a punto specifiche strategie di lotta – dicono i tecnici fitosanitari – si ritiene che gli usuali trattamenti fungicidi con rameici o altri preparati di sintesi siano in grado di svolgere una certa azione anche nei confronti  di questa malattia. In ogni caso è opportuno imparare a riconoscerla al più presto per limitarne i danni attraverso interventi di rimozione della parte malata. E’ consigliabile asportare i rami infetti tagliandoli almeno 10 centimetri sotto il cancro. Se la malattia si manifesta nella parte bassa del tronco la pianta è completamente compromessa e quindi va estirpata. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito dell’assessorato provinciale all’Agricoltura www.agrimodena.it. 

Pubblicato: 08 Gennaio 2007