parmigiano reggiano, sabattini: “misure anti-crisi ma i caseifici devono aggregarsi per sopravvivere”

Per superare la fase di crisi che sta vivendo il comparto della produzione di Parmigiano Reggiano «servono interventi congiunturali, come quelli proposti dalla Regione Emilia Romagna al governo. Ma da soli non sono sufficienti: serve un salto di qualità, una svolta che deve avere come protagonisti gli operatori». L’ha detto il presidente della Provincia di Modena, Emilio Sabattini, nel corso dell’incontro con i presidenti dei caseifici modenesi, le associazioni agricole e le centrali cooperative, organizzato proprio per fare il punto sulla situazione di crisi del comparto lattiero-caseario.

Sabattini ha ricordato le misure di “salvataggio” proposte al governo dai territori di produzione del Parmigiano: la dichiarazione dello stato di crisi; la possibilità di ritirare dal mercato una parte del prodotto nei bandi Agea; un intervento presso l’Antitrust per consentire al Consorzio di regolare la produzione per un triennio; l’inserimento del Parmigiano nella disciplina del sottocosto e nel tavolo di confronto tra ministero e grande distribuzione; un cofinanziamento pubblico per le campagne promozionali all’estero. Misure delle quali si sta verificando la fattibilità nell’ambito del tavolo tecnico che si è costituito venerdì scorso presso il ministero delle Politiche agricole.

«Contiamo di riuscire a rendere operative alcune di queste misure entro breve – ha detto Sabattini – ma non sarà sufficiente se non si porrà a rimedio all’elemento strutturale di debolezza del comparto, cioè la sua eccessiva frammentazione. La strada è segnata, ed è quella delle aggregazioni, unico modo per potersi rapportare alla pari con la grande distribuzione organizzata e con il mercato». Sabattini non ha un modello da suggerire: «Ciascuno deciderà come fare, ma credo che il processo di aggregazione per gestire la rete commerciale sia necessario ed urgente».

Ai presidenti dei caseifici modenesi – sono complessivamente 84, dei quali 46 nella zona di montagna – Sabattini ha spiegato le ragioni di «questo incontro straordinario, che nasce dalla preoccupazione rispetto al futuro del settore», e ha suggerito di «convocare tutti i soci dei caseifici, chiedendo loro di esprimersi su questa proposta così da poter aprire un confronto anche con le associazioni del mondo agricolo e con le centrali cooperative. Ci diamo un mese di tempo  ha concluso il presidente della Provincia – per verificare l’esito di questa consultazione».

Pubblicato: 13 Ottobre 2008Ultima modifica: 27 Maggio 2020