Parmigiano di “bianca modenese” a stelle e strisce /3 – Scheda, una razza storica locale con latte pregiato

La produzione di Parmigiano Reggiano con solo latte di “bianca modenese” è iniziata esattamente il 4  aprile 2005, nel Caseificio sociale di Rosola di Zocca. Da allora a oggi alcuni allevatori di bovini di “bianca modenese”, tra gli ultimi “custodi” di questa razza rarissima e a rischio estinzione, hanno cominciato a conferire il latte al caseificio che lo ha lavorato a parte e ne ha ricavato una forma al giorno: oltre 700 in due anni, quindi. Contemporaneamente la maggioranza di “allevatori custodi” ha costituito il Consorzio valorizzazione prodotti dei bovini di  razza bianca Valpadana modenese, mentre il 25 maggio 2006 il formaggio di Bianca Modenese è diventato presidio di Slow Food. Il 4 aprile del 2007 è stata aperta la prima forma stagionata di 24 mesi. 

Originariamente razza a triplice attitudine (latte, carne, lavoro) la “bianca modenese” produce un latte particolarmente idoneo alla trasformazione in Parmigiano-Reggiano. Di origine incerta, sembra derivi dall’incrocio tra la razza reggiana, soggetti podalici (razze locali dell’Appennino) e romagnoli. Se ne trovano le prime tracce in alcuni documenti della metà dell’800; agli inizi del ‘900 i Consorzi zootecnici comunali avevano iscritti  e controllavano circa 52 mila bovini di questa razza.

Dopo la seconda guerra mondiale ha inizio il progressivo declino della “bianca” perché gli allevatori si orientano sempre di più verso altre razze a più spiccata attitudine lattifera. La consistenza della questa razza locale si è progressivamente ridotta fino a 261 vacche al punto da essere considerata fra le razze bovine in estinzione. Oggi la “bianca modenese” è addetta prevalentemente alla produzione di latte particolarmente idoneo e specifico per la trasformazione a Parmigiano Reggiano visto l’ottimo rapporto fra grasso, proteine e caseine.

In questi anni è partito un progetto, finanziato dalla Provincia,  finalizzato al recupero, al miglioramento e al rilancio della razza con la creazione di nuovi nuclei di selezione. La fase successiva, scattata nel 2005, è stata quella della utilizzazione del latte di “bianca modenese” per la trasformazione in Parmigiano-Reggiano di cui il progetto avviato dalla Provincia con il caseificio di Rosola è la prima tappa concreta.

Pubblicato: 06 Agosto 2007Ultima modifica: 07 Aprile 2020