parco faunistico di festà – 5l’oasi dei cervidi nell’appennino modenese: il daino

 


Il daino, è un cervide di media grandezza di circa 40-110 chilogrammi di peso. Seppur estraneo alla fauna europea autoctona (indigena) e nonostante la sua antica origine medio-orientale che lo rende adatto per le steppe calde, è stato largamente allevato nel nostra paese fin dall’epoca fenicia e romana è ha dimostrato di adattarsi molto bene anche ai climi di tipo più continentale.


Nel modenese, nel periodo de l dominio degli Estensi, era allevato per scopi ornamentali ma anche con finalità venatorie nel parco di Sassuolo e più tardi lo si è allevato anche nel bosco della Saliceta.


Dopo la scomparsa anche dalla Saliceta, l’interesse per questa specie si è localmente riacceso fin dagli anni ‘70 quando ha cominciato ad essere detenuto e allevato in centri pubblici sparsi per la montagna e la collina. A queste iniziative sono riconducibili le origini dei popolamenti sparsi in alcune aree appenniniche. La storia recente pare analoga anche in altre provincie dell’Emilia Romagna (Forlì, Bologna e Reggio Emilia). Nell’Appennino modenese attualmente lo si trova in alcune aree della fondovalle. Ha comunque una predilezione per le zone più spopolate, purché ben fornite di boscaglie e disponibilità d’acqua. L’area in cui la specie è più diffusa è quella della confluenza del Leo-Scoltenna, ma esistono altre aree, a densità più bassa, sia collinari che montane collegate fra loro da continui scambi di individui erratici. Soprattutto in autunno alcuni capi (in genere giovani maschi) si spingono verso nord fino ad arrivare nella pianura modenese: a volte, per settimane o mesi, riescono a rimanere in aree intensamente antropizzate.

Pubblicato: 30 Marzo 2001Ultima modifica: 05 Ottobre 2021