“Con la nuova legge sul servizio civile si completa una riforma epocale per i giovani italiani che ora, dopo l’abolizione della leva obbligatoria operante dal 2006, continueranno ad avere comunque la possibilità di un impegno sociale che ha un alto contenuto di valori”. E’ il commento Giorgio Razzoli, assessore provinciale alle Politiche sociali e delle famiglie, all’approvazione definitiva da parte della Camera della legge che istituisce il servizio civile volontario aprendolo anche alle donne.
La riforma prevede un’Agenzia nazionale per il servizio civile e sostegni per enti e associazioni di promozione sociale che presentano i progetti per il servizio civile, ma che devono assicurare assenza di scopo di lucro, capacità organizzativa e possibilità di impiego. Sono previste garanzie sul controllo della qualità delle prestazioni offerte. “La riforma del servizio civile – aggiunge Razzoli – rappresenta anche una necessità per proseguire attività cruciali degli enti locali e del settore del no profit che fino a oggi vedono impegnata la rete degli obiettori di coscienza”.
Fortemente voluta dal mondo laico e cattolico dell’associazionismo e della solidarietà, secondo Razzoli la legge “prevede un forte coinvolgimento del privato sociale per il raggiungimento di obiettivi d’interesse pubblico, offre un modo nuovo e moderno di concretizzare il dovere costituzionale di difesa della Patria e dà una concreta possibilità d’impegno sui temi dello sviluppo civile e culturale, della solidarietà e della pace”.