Migliorare la previsione sulla presenza di eventuali siti archeologici nella pianificazione degli interventi urbanistici e infrastrutturali. Succederà, d’ora in poi, grazie alla “Carta delle potenzialità archeologiche della provincia di Modena” contenuta nel Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) approvato mercoledì 18 marzo dal Consiglio provinciale.
A questo nuovo strumento la Provincia dedica un seminario che si svolge venerdì 20 marzo nella sala del Consiglio provinciale (dalle 9,30 alle 13, Palazzo della Provincia di Modena, viale Martiri della Libertà 34).
Intervengono Maurizio Maletti, assessore provinciale alle Politiche urbanistiche, Luigi Malnati, soprintendente regionale per i Beni archeologici, Eriuccio Nora, direttore area Programmazione della Provincia, Antonella Manicardi del servizio Pianificazione urbanistica della Provincia, Diana Neri, archeologo, Ubaldo Cibin del servizio Geologico della Regione Emilia Romagna e Daniela Locatelli della Soprintendenza regionale ai beni archeologici.
«Nella formazione del Ptcp – spiega Maletti – abbiamo avviato una proficua collaborazione con la Soprintendenza allo scopo di migliorare l’individuazione di tutte le potenzialità archeologiche presenti nel territorio modenese. Non sempre, infatti, gli strumenti utilizzati finora si sono rivelati sufficienti e adeguati a pianificare gli interventi. La Carta inserita nel Ptcp soddisfa questa esigenza e rappresenta uno strumento prezioso che mettiamo a disposizione degli enti per la loro attività di pianificazione».
Prendendo in esame le informazioni sulle aree archeologiche, gli studi geomorfologici e l’analisi demografica antica sono individuate cinque macroaree per esprimere condizioni diverse dei depositi a seconda della loro datazione, dall’epoca preistorica al medioevo. Il risultato, ottenuto anche grazie al lavoro di un apposito gruppo tecnico costituito da Provincia e Soprintendenza, è una Carta che consentirà ai Comuni di pianificare con una maggiore grado di certezza.