“Un abbraccio per no dimenticare” è lo slogan che accompagna le iniziative promosse a Modena e in provincia in occasione della decima Giornata mondiale per la lotta all’Alzheimer di domenica 21 settembre: convegni, mostre, attività di sensibilizzazione con un filo conduttore unico: “Fare emergere la conoscenza della malattia, conoscere le dimensioni di un fenomeno per valutare meglio le necessità di assistenza e assicurare il sostegno alle famiglie” sintetizza Giorgio Oliviero, responsabile dell’Asd, l’associazione sostegno demenze di Sassuolo, ricordando che la malattia provoca un lento e progressivo declino delle facoltà cognitive portando alla perdita dell’autonomia.
Il programma delle attività è stato definito, con il coordinamento della Provincia di Modena, dai Comuni, dall’Azienda Usl, dal Centro servizi per il volontariato e, appunto, dalle associazioni impegnate nel campo delle demenze. Sono loro, infatti, o realizzare centri di ascolto e informazione su tutto il territorio (comunicato n. 1031).
Domenica 21 settembre, dalle 10 alle 18, in piazza Mazzini a Modena i volontari delle associazioni, i medici dell’Azienda Usl e della Scuola di specializzazione in Geriatria e Gerontologia dell’Università, gli operatori del Servizio assistenza anziani si alternano per fornire informazioni sulla malattia.
Lunedì 22 settembre sono in programma iniziative un po’ in tutto il territorio provinciale. A Modena (dalle 9, centro Famiglia di Nazareth in via Formigina 319) si svolge il seminario su “Accoglienza e comunicazione nei servizi per l’anziano con problemi di demenza”.
A Pavullo (dalle 15, sala consiliare della Comunità montana) sul tema “Invecchiamento cerebrale, fisiologico e patologico” interviene Domenico Inzitari, professore di Neurologia dell’Università di Firenze.
A Mirandola (dalle 21, sala Granda del municipio) intervengono il geriatra Andrea Fabbo, la psicologa Ilaria Bedini e il medico Mauro Marazzi. L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’associazione Asdam.
“Sono occasioni di riflessione preziose – commenta Giorgio Razzoli, assessore provinciale alle Politiche sociali – anche perché dobbiamo imparare tutti a vedere questa malattia con gli occhi del malato e dei loro familiari per renderci conto che si tratta di una vera e propria emergenza: in Italia sono mezzo milione le persone colpite, mentre i modenesi malati di demenza si stima siano circa settemila”.