Sono 64 le strade provinciale per una lunghezza complessiva che supera i mille chilometri. Il volume contiene una scheda dettagliata di ogni arteria con caratteristiche e curiosità, dai contrasti tra i Comuni nell’individuazione dei tracciati fino alla vicende legate alla realizzazione.
Nell’elenco spiccano alcune arterie che ancora oggi rappresentano il principale asse di collegamento tra diversi comuni.
Tra queste la strada provinciale 413 Romana che collega Modena al confine con Mantova. Lunga 32 chilometri ha origini antiche: il percorso coincide, infatti, con una strada presente in epoca romana. Divenne di competenza della Provincia nel 1865; partiva dalla via Emilia dalla Madonnina a Modena per attraversare i comuni di Soliera, Carpi e Novi e arrivare dopo 33 chilometri nel mantovano. Nel 1963 diventò statale e fu gestita dall’Anas fino al 2001 quando ritornò alla Provincia che negli anni successivi realizza alcuni interventi come la rotatoria di S.Pancrazio all’incrocio con la sp 13 di Campogalliano e la variante nord di Carpi.
La strada provinciale 468 di Correggio diventò provinciale nel 1860 e dal 1965 al 2001 fu gestita dall’Anas. Arteria fondamentale per l’attraversamento est-ovest dell’area nord, nasce dal passaggio alla Provincia nel 1866 della strada della Motta (dal Canaletto a Correggio) e quella di S.Felice per Ferrara. Grazie ad una serie di interventi (tra cui il ponte Motta in muratura aperto nel 1888) aumentò la sua importanza per i collegamenti con il ferrarese e il Veneto. Dopo il ritorno alla Provincia nel 2001 è stata realizzata la tangenziale di Finale Emilia completata nel 2007.
La strada provinciale 2 Panaria bassa – che parte da Navicello di Modena, attraversa Bomporto, Solara, Camposanto, fino al bivio con la provinciale di S.Felice sul Panaro – passò alla Provincia solo nel 1961. Gestita in precedenza dai diversi Comuni attraversati, risultava in pessime condizioni con segnalazioni insufficienti e del tutto inadeguata alle nuove esigenze della ripresa economica. La Provincia dopo averla presa in carico realizzò un progetto di allargamento e sistemazione che fecero di questa strada un’arteria fondamentale per i collegamenti di pianura. Successivamente furono realizzati diversi lavori di adeguamento; prossimo intervento sarà la variante all’abitato di Camposanto che sarà realizzato nei prossimi mesi.
La sp 4 Fondovalle Panaro fu costruita negli anni ’50 dalla Provincia allargando alcune strade comunali fino al ponte della Docciola, aperte in precedenza ma del tutto inadeguate alle nuove esigenze della montagna. Lunga 40 chilometri, negli anni ’60 l’arteria fu completata con la realizzazione dell’ultimo tratto di collegamento con la sp 624 del passo delle Radici.
La sp 486 di Montefiorino fu iniziata dal governo Austro-Estense nel 1852. Dopo l’unità d’Italia fu completata dalla Provincia con la costruzione del ponte sul torrente Dolo. Si chiamava via Radici in monte e si collegava alla pianura con via Radici in piano che parte dal bivio di Casinalbo con la via Giardini. Fu parzialmente modificata nel tratto Lugo-Cerredolo dall’Anas negli anni ’70 per rispondere alle nuove esigenze del trasporto pesante, in particolare per il trasporto di argille al distretto ceramico. Dopo il passaggio nel 1958 allo Stato, dal 2001 è ritornata di competenza della Provincia.