lavoro, intesa tra i sindacati e le associazioni datoriali per verifica effetti della applicazione della legge biagi

Parte da Modena un ampio confronto tra le parti sociali sull’applicazione della legge Biagi. Infatti mercoledì 28 aprile, nella sala del Consiglio provinciale, è stato sottoscritto dalle associazioni datoriali, dai sindacati e dalla Provincia un documento d’intesa sull’applicazione della recente riforma del mercato del lavoro. Un percorso “made in Modena” che parte dalla definizione di intenti comuni per una qualificata ed equilibrata evoluzione del mercato del lavoro modenese.


L’intesa è stata sottoscritta da: Provincia Modena, Cgil, Cisl, Uil, Unione Industriali, Assopiastrelle, Api, Cna, Lega Cooperative, Confcooperative, Confesercenti, Lapam/Federimpresa/Licom, Ascom/Confcommercio/Fam e Associazione agricoltori.


“Il documento – ha dichiarato Giorgio Razzoli, assessore al Lavoro della Provincia di Modena – favorisce la ripresa di un confronto ampio sui temi di maggiore attualità per l’evoluzione del mercato del lavoro locale. Credo sia importante da una lato salutare la disponibilità manifestata da tutte le associazioni datoriali e dall’altro registrare un percorso partecipato ed unitario del sindacato. Nuove tutele, qualità del lavoro e sviluppo sono un terreno essenziale su cui riprendere un confronto aperto che abbia come obiettivo la crescita economica e sociale del nostro territorio”.


L’intesa punta a realizzare tra le parti alcuni specifici approfondimenti su questioni di comune interesse che permettano di conseguire una puntuale valutazione sulle modalità attuative e sugli effetti derivanti dall’applicazione delle nuove tipologie contrattuali di lavoro prefigurate dalla legge Biagi. Tra gli aspetti oggetto di monitoraggio: il passaggio dai contratti di collaborazione coordinata continuativa ai contratti a progetto; i contratti di inserimento, i relativi contenuti formativi e le peculiari esigenze dei diversi comparti produttivi modenesi; i contratti di lavoro intermittente e la loro applicazione; l’applicazione del part-time con particolare riferimento alle variabili che consentano di conciliare tempi di vita e di lavoro nonché l’evoluzione del contratto di job-sharing e dei suoi contenuti rispetto alla posizione dei lavoratori in coppia e alle opportunità di formazione e di sviluppo professionale che tale forma di contratto può offrire.


“Quello di oggi – aggiunge Razzoli – è un primo importante punto di partenza, in futuro mi auguro sarà possibile favorire, anche grazie agli spazi aperti dalla riforma del titolo V, lo sviluppo di ulteriori spazi per riprendere il dialogo e la concertazione sociale in sede decentrata”.


Il documento sottoscritto prevede, in particolare, anche la costituzione di un “tavolo di lavoro” comune tra Provincia e le stesse parti sociali, quale “strumento di confronto, analisi e valutazione delle fasi applicative della legge 30 e relativo decreto attuativo, che, in ogni caso, dovranno svilupparsi secondo criteri che coniughino ad un tempo qualità dello sviluppo economico e coesione sociale”.


L’analisi condotta dal Tavolo potrà fornire orientamenti e indirizzi sulla pertinenza nell’utilizzo delle varie forme contrattuali nei diversi comparti di riferimento, sulla loro corretta applicazione nell’ottica di prevenire abusi e utilizzi non coerenti e non conformi. Potranno infine essere predisposte griglie di osservazione che orientino risposte a specifici bisogni di comparto favorendo lo sviluppo formativo e professionale dei lavoratori.

Pubblicato: 28 Aprile 2004Ultima modifica: 25 Agosto 2005