lavoratori atcm chiedono rimborso di trattenuteconsiglio provinciale appoggia la richiesta

 


Oltre 300 lavoratori dell’Atcm hanno avviato da tempo una vertenza con l’azienda e l’Inps per la restituzione di una trattenuta non dovuta sullo stipendio, effettuata negli anni tra il 1982 il 1984. Sulla vicenda il Consiglio provinciale ha approvato, mercoledì 10 gennaio, una presa di posizione a favore dei diritti dei lavoratori dove si chiede al presidente della Provincia di Modena Graziano Pattuzzi di intervenire affinché l’azienda “assuma ogni possibile iniziativa tesa a rendere giustizia ai lavoratori interessati, volta a restituire ai medesimi quanto dovuto”.


La Provincia si impegna anche a premere sull’Inps affinché restituisca all’Atcm il contributo versato, in tutto circa 500 milioni di lire. Alla seduta del Consiglio ha partecipato una numerosa delegazione di lavoratori interessati dal problema.


La vicenda si trascina ormai dal 1989 tra sentenze contraddittorie di tribunali che hanno prima negato il diritto alla restituzione, poi accolto le istanze di un gruppo di lavoratori, patrocinati dal sindacato autonomo Faisa, per poi respingere, nel 1994, per decorrenza dei termini, un’analoga richiesta di altri 340 lavoratori patrocinati dai sindacati confederali.


Il documento scaturisce dalle proposte presentate da Maino Benatti (Ds), Mauro Cavazzuti (Democratici), Mauro Biondi (Ppi) e da Alfredo Silvestri (Rc), il quale aveva presentato un proprio ordine del giorno poi confluito in quello ritirato. “I lavoratori modenesi dell’Atcm – ha affermato Silvestri – stanno subendo un trattamento iniquo. Analoga vertenza si è da tempo risolta positivamente a Bologna, Reggio Emilia e Ferrara”.


La presa di posizione è stata approvata da Ds, Democratici, Ppi e Rc; al momento del voto le minoranze di centrodestra, pur appoggiando le richieste dei lavoratori, sono uscite polemicamente dall’aula, criticando soprattutto le modalità con le quali tale documento era stato presentato. Come ha affermato Massimo Bertacchi (Forza Italia) “eravamo disposti a votare il primo documento di Silvestri perché, oltre ad appoggiare i lavoratori, individuava precise responsabilità nella vicenda da parte dei sindacati confederali, Atcm e Inps, del tutto scomparse nel testo approvato”. Un giudizio condiviso dagli interventi di Giorgio Barbieri (Lega nord), Cesare Falzoni (An) e Tomaso Tagliani (Ccd).

Pubblicato: 11 Gennaio 2001Ultima modifica: 25 Agosto 2005