“la nuova provincia comprenda modena e reggio” proposta dei gruppi consiliari pd, pdl, udc e misto

Prevede «l’istituzione di una nuova Provincia che comprenda i territori di Modena e Reggio Emilia», i quali «presentano caratteristiche di omogeneità territoriale, socio-economica e culturale idonee a garantire la migliore programmazione e gestione di funzioni di area vasta», la proposta di ordine del giorno firmato dai capigruppo di Pd, Pdl, gruppo misto e Udc che verrà discusso e votato nella seduta del Consiglio provinciale del 26 settembre.

«Nonostante la Provincia di Modena rispetti i criteri stabiliti dalla legge – è scritto nel documento – l’adempimento di tali competenze richiede comunque ambiti territoriali più adeguati e il più possibile omogenei anche per le caratteristiche ambientali e per la contiguità territoriale, al fine di realizzare reti di relazioni sempre più interdipendenti evitando ogni forma di autosufficienza e chiusura territoriale e istituzionale».

«E’ necessario – sottolinea il documento – un rapporto stretto tra il nuovo Ente Provincia e i Comuni, e questo risultato si può ottenere solo con una dimensione territoriale non eccessiva», valorizzando «le relazioni, le sinergie e i progetti sviluppatisi in questi anni tra province limitrofe nell’ottica di una più stretta collaborazione tra istituzioni, associazioni economiche e sociali, mondo della scuola e della cultura, per gestire insieme servizi in grado di affrontare le sfide che ci stanno di fronte».

Il documento ricorda inoltre come «la vigente programmazione, contenuta nel Piano Territoriale Regionale (PTR) e nei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali di Modena e Reggio Emilia, e la legislazione regionale prevedono il potenziamento di relazioni e rapporti tra i territori delle due province». Da qui l’invito «al presidente della Provincia e ai sindaci modenesi componenti della Conferenza Autonomie Locali a sostenere la proposta di una nuova Provincia che comprenda i territori di Modena e Reggio Emilia a livello regionale e in tutte le sedi preposte al confronto e alla decisione».

L’ordine del giorno si chiude con l’invito allo Stato «a riorganizzare la sua presenza sul territorio contestualmente al nuovo assetto delle Province, garantendo la razionalizzazione e una adeguata presenza sui territori», e ai Comuni «a superare progressivamente, con adeguate forme di partecipazione democratica come prevede la legge regionale, le esperienze delle Unioni e promuovere i procedimenti di fusione, a cominciare dai comuni più piccoli, per una migliore, più efficace, più economica gestione dei servizi ai cittadini».

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato: 19 Settembre 2012