Dopo 25 tappe, la mostra itinerante “Rifugi alpini ieri e oggi. Un percorso storico tra architettura, cultura e ambiente“ approda a Sestola, dove sarà allestita dal 12 marzo al 5 aprile grazie all’Ordine degli architetti di Modena in corso Libertà. La rassegna, curata dall’associazione culturale Cantieri d’alta quota, attraverso 64 teli di grande formato ripercorre alcune tappe fondamentali della storia della costruzione dei rifugi e bivacchi sull’intero arco alpino, con una sequenza di suggestive immagini d’epoca e disegni, affiancati da recenti foto a colori d’autore.
Patrocinata da Club alpino italiano, Museo nazionale della Montagna CAI Torino, Biblioteca nazionale CAI, la mostra gode del sostegno di Ordine degli architetti di Udine, Club alpino svizzero, Accademia della Montagna del Trentino, Fondazione Courmayeur e ARCA.
In occasione dell’inaugurazione della mostra – prevista giovedì 12 marzo alle ore 18 presso le due sedi di Corso Libertà 43 e 96 – Luca Gibello, storico e critico di architettura, caporedattore de «Il Giornale dell’Architettura» ma anche appassionato alpinista, terrà una conferenza introduttiva sul tema della storia dei rifugi e bivacchi alpini, visti non solo sotto l’aspetto edilizio e tecnologico ma anche rispetto ai cambiamenti dell’utenza.
L’associazione culturale Cantieri d’alta quota ha per obiettivo quello di incentivare la ricerca, divulgazione e condivisione delle informazioni storiche, progettuali, geografiche, sociali ed economiche sulla realtà dei punti d’appoggio in alta montagna, luoghi «estremi» per eccellenza. Al di là della loro primaria funzione di punto d’appoggio per l’accesso e la frequentazione dell’alta montagna, queste costruzioni costituiscono un importante patrimonio dal punto di vista storico e culturale che merita di essere a tutti gli effetti annoverato tra le eccellenze architettoniche e paesaggistiche del Novecento.