Via libera dalla Provincia di Modena alla nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dell’inceneritore di via Cavazza. Nel provvedimento sono confermati i limiti di emissioni più bassi rispetto ai limiti di legge, due sole linee funzionanti, camini catalizzati secondo le più moderne tecnologie e limitazione delle tipologie di rifiuti da smaltire. Limiti e prescrizioni già previsti nella precedente autorizzazione, annullata da una decisione del Tar, su ricorso delle associazioni ambientaliste e dei Comitati dei cittadini, a sua volta sospesa nell’aprile scorso dal Consiglio di Stato.
Nella nuova Autorizzazione, la Provincia, oltre a confermare tutte le prescrizioni previste, introduce come novità un procedimento unificato per termovalorizzatore, depuratore biologico e depuratore chimico-fisico, invece dei tre atti distinti stabiliti in precedenza.
Novità anche nelle scansione temporale delle tappe di avvicinamento all’entrata a pieno regime dell’impianto. «La nuova linea, accesa il 19 dicembre scorso, comincerà a bruciare rifiuti entro il 30 marzo per entrare a pieno regime a fine anno quando due vecchie linee saranno spente» spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, mentre una terza linea, sempre del vecchio impianto, sarà ristrutturata per affiancare la nuova linea entro la fine del 2010 ed entrare a pieno regime nel giugno 2011.
«Il termovalorizzatore di Modena – sottolinea Caldana – è un impianto all’avanguardia che sfrutta le più moderne tecnologie per l’abbattimento delle emissioni che rimangono ben al di sotto dei limiti di legge. L’obbligo di installazione su tutte le linee degli abbattitori più efficaci di ossidi di azoto (i cosiddetti Scr, depuratori catalitici) permette di non aumentare il carico inquinante emesso, nonostante il potenziamento dell’impianto. Il suo funzionamento, inoltre, sarà costantemente monitorato e i dati saranno pubblici per garantire la massima trasparenza. Insieme al potenziamento della raccolta differenziata – ricorda Caldana – il termovalorizzazione ci permetterà di diminuire fortemente il ricorso alle discariche, migliorando la qualità del territorio modenese».
Dalle attuali 140 mila tonnellate all’anno si passa a una potenzialità di termovalorizzazione di 240 mila tonnellate. L’Aia sostituisce tutte le autorizzazioni settoriali ed è una nuova procedura alla quale collaborano, nell’ambito dei rispettivi ruoli, Arpa, Azienda Usl e gestore.