Chiede alla Regione di «aprire una riflessione sull’eventuale superamento» della pratica dell’utilizzo di richiami vivi per la caccia e di «regolarne la detenzione al di fuori della stagione venatoria per migliorarne le condizioni di vita» l’ordine del giorno presentato da Demos Malavasi (Pd) e approvato dal Consiglio provinciale con il voto favorevole del Pd, escluso Giancarlo Bertacchini che si è astenuto, e quello contrario dei Verdi. I gruppi appartenenti al Pdl e Prc non hanno partecipato al voto.
In precedenza, nella stessa seduta di Consiglio, alla quale hanno assistito rappresentanti delle associazioni animaliste, era stato respinto un ordine del giorno sottoscritto da Prc e Verdi che chiedeva alla Provincia di vietare l’uso di richiami vivi a partire dalla stagione venatoria appena aperta. Il documento (discusso in luglio dal Consiglio provinciale ma non votato) ha ottenuto il voto favorevole di Prc, Verdi, Pdl e di Fabio Mosca (Pd), astenuto il Pd.
Dopo la presentazione di Demos Malavasi (Pd) che ha sottolineato come la richiesta di regolamentazione «sia in linea con le leggi regionali e nazionali», Aldo Imperiale (Prc) ha annunciato la sua uscita dall’aula al momento del voto ribadendo che «l’uso dei richiami vivi è una pratica venatoria arcaica e barbara, non condivisa nemmeno da tanti cacciatori». Dante Mazzi (Forza Italia-Pdl) ha proposto un emendamento per inserire nel documento il divieto all’uso di richiami vivi, rifiutato da Malavasi, e ha quindi dichiarato che non avrebbe partecipato «a una votazione burla». Secondo Cesare Falzoni (An) e Antonella Orlandi (Forza Italia-Pdl) l’ordine del giorno «è inutile perché il Pd non ha avuto il coraggio di prendere una posizione» mentre per Walter Telleri (Verdi) mostra «tutta l’ipocrisia di quando si discute qui dentro». Anche Tomaso Tagliani (Popolari liberali-Pdl) si è domandato «perché continuare a sostenere questa barbarie praticata da pochissimi cacciatori a Modena dove invece arrivano toscani e liguri».