Tra gli obiettivi della campagna contro il doping “Il tallone di Achille” c’è anche quello di intervenire sui modelli culturali, in particolare dei ragazzi, sui quali possono agire negativamente i comportamenti dei campioni dello sport.
Per questo è stata realizzata una ricercata tra un campione di 1000 adolescenti delle scuole modenesi, i cui dati saranno presentati nelle prossime settimane, che indaga sui comportamenti relativi all’autotutela della salute, l’attività sportiva, l’abuso di sostanze a rischio e il doping.
Ma non solo. Entro l’autunno del 2002 sarà inaugurato un sito web sui temi legati al doping e uscirà anche un cd rom informativo.
Dal mese di aprile, inoltre, partiranno una serie di seminari nelle scuole e con le società sportive che culmineranno in ottobre con una iniziativa pubblica in occasione della Maratona di Carpi.
“Dobbiamo combattere la normalizzazione di queste pratiche – afferma Ferdinando Tripi, responsabile della medicina dello sport dell’azienda Usl di Modena – quando succedono casi eclatanti registriamo di solito una blanda stigmatizzazione del comportamento e la richiesta di modalità più efficaci di controllo antidoping. Non è sufficiente”.
Il progetto punta ad incidere sulla cultura che sta dietro al fenomeno: l’importante non è gareggiare ma vincere anche a costo della propria salute. Il filo conduttore de “Il tallone di Achille” è riproporre al centro dell’attività sportiva la persona e il suo corpo e non la prestazione.