Sono 212 le microdiscariche abusive scoperte nel territorio modenese nel corso del 2005. Il dato emerge dal Rapporto sull’attività di controllo ambientale svolta, lo scorso anno, da un esercito di oltre 400 ecocontrollori che operano in base a proprie iniziative o a programmi coordinati con la Provincia: Arpa, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Polizia provinciale, Polizie municipali e Guardie ecologiche volontarie.
Le discariche in questione sono in gran parte abbandoni di rifiuti, spesso elettrodomestici, materiale inerte e automobili.
«Non ci sono stati episodi particolarmente gravi – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – anche perché in questi anni abbiamo sviluppato un rete capillare di controllo del territorio, condizione indispensabile per prevenire o scoprire gli abusi. Non dobbiamo però abbassare la guardia, soprattutto nel settore dei rifiuti che resta il più delicato, senza trascurare gli scarichi abusivi nei fiumi, gli allevamenti zootecnici e gli spandimenti biologici in agricoltura, un fenomeno in espansione».
In base ai dati del rapporto emerge che in materia di rifiuti sono oltre 200 i sopralluoghi effettuati nelle imprese, comprese quelle del settore dello smaltimento. Questa attività ha portato complessivamente a 31 segnalazioni alla magistratura e 152 sanzioni soprattutto per violazioni di carattere amministrativo: dai documenti mal compilati e al mancato rispetto delle prescrizioni della Provincia.
Ma quelli sui rifiuti sono solo una parte degli oltre 1100 interventi di controllo su scarichi ed emissioni industriali, fognature, allevamenti zootecnici e sui fanghi biologici in agricoltura. I sopralluoghi hanno riguardato in particolare gli scarichi idrici industriali (69 imprese controllate e 12 non conformi), le emissioni nell’aria delle imprese (170 i sopralluoghi con 1 informativa di reato e 19 superamenti dei limiti) e gli allevamenti (153 impianti controllati con 10 informative di reato e 72 sanzioni). Nel mirino dell’Arpa anche gli scarichi fognari pubblici con 174 impianti controllati di cui nove sono risultati non conformi ai limiti di legge e i fanghi biologici, provenienti soprattutto dai depuratori fognari del nord Italia, utilizzati come fertilizzanti nell’agricoltura della pianura modenese (16 controlli con due sanzioni).