La richiesta di lavoratori stagionali da parte delle imprese modenesi nel 2007 è pari a 2.390 unità (l’8,1 per cento del totale regionale) e viene soprattutto dalle micro imprese e a livello settoriale dai servizi diversi dal turismo. Nel 2007 le assunzioni previste di lavoratori stranieri sono numericamente consistenti (4.820 unità), anche in rapporto al totale regionale di cui costituiscono il 14,7 per cento e sono per la stragrande maggioranza assunzioni stabili. Il peso della componente stagionale sul totale è difatti molto contenuto, soprattutto rispetto al dato dell’Emilia Romagna e dell’Italia. Ad assumere lavoratori immigrati stabili a Modena nel 2007 è soprattutto la medio -grande dimensione d’impresa.
Gli imprenditori dichiarano poi che il 39 per cento (circa 4 su 10) delle nuove assunzioni del 2007 è di difficile reperimento perché non si trovano i profili professionali richiesti, un dato superiore a quello regionale del 35,8 per cento e nazionale del 29,6 per cento. Inoltre, il 27 per cento circa dei nuovi assunti necessita, secondo gli imprenditori della provincia, di ulteriore formazione.
Un’analisi dell’occupazione per genere mostra come nel 2006 a Modena erano 136 mila le donne occupate, il 44 per cento del totale degli occupati, rispetto al 43,4 per cento regionale e 39,4 per cento nazionale. Dal 1993 al 2006 il tasso di attività femminile e il tasso di occupazione femminile sono cresciuti per tutte e tre le aree geografiche, pur mantenendo Modena un forte primato. Anche il tasso di disoccupazione femminile è calato nel tempo registrando valori inferiori al dato regionale e distaccando di molto quello nazionale.
Dall’indagine emerge, infine, la rilevanza su piano produttivo del sistema di istruzione secondaria e post secondaria. I dati relativi alle assunzioni per titolo di studio mostrano una forte incidenza della domanda di diplomati con istruzione secondaria o post secondaria: 35 su 100 assunti richiesti nel 2007, rispetto a 18 con qualifica professionale e nove con titolo universitario.
In generale, il livello di istruzione richiesto dalle aziende modenesi è più elevato della media nazionale. Questo orientamento è compatibile con la propensione verso le attività innovative e la ricerca, attestata da un trend di crescita tra il 1999 e il 2005 del numero di brevetti sul valore aggiunto migliore per la provincia rispetto a Regione Emilia Romagna e Italia.