Sono stati approvati nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale di Modena le linee di indirizzo e il piano di attuazione per il rilancio del trasporto pubblico locale modenese. Il progetto ha ottenuto il voto favorevole di Ds-l’Ulivo e Margherita-l’Ulivo e quello contrario dei gruppi di minoranza, dei Verdi e di Prc. «Vogliamo innovare, investire e modernizzare utilizzando tutte le opportunità pubbliche e private per rendere più competitivo il trasporto pubblico rispetto a quello privato» ha detto Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità, illustrando il progetto.
Per Giorgio Barbieri (Lega nord) «non si può rilanciare un’azienda in stato fallimentare inserendo un privato a tempo determinato, bisogna privatizzare completamente. E poi dove si trova un privato che si prenda il compito di licenziare, metterci dei soldi e dopo sei anni, quando la situazione potrebbe cominciare a diventare positiva, restituisca le azioni?». Secondo Luca Caselli (An) invece «il privato si trova perché un euro a biglietto è un prezzo caro per Modena. Ma siamo contrari al piano perché non possiamo farci dire oggi dalla Provincia quello che diciamo già da anni». Enrichetta Annovi (Forza Italia) ha aggiunto che «il privato alzerà ulteriormente i biglietti o toglierà corse per non avere perdite».
Secondo Andrea Sirotti (Ds-l’Ulivo) «la Provincia ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini: è necessario privilegiare il trasporto pubblico con corsie preferenziali e disincentivi forti al trasporto privato con politiche significative della sosta». «Negli anni Trenta da Finale si veniva a Modena in treno, oggi si viene in bicicletta» ha replicato Cesare Falzoni (An) e questo perché «voi che governate prima avete favorito la distruzione delle ferrovie per aiutare l’industria privata e adesso che si è intasato tutto volete recuperare il trasporto pubblico». Per Stefano Lugli (Prc) «il trasporto locale è un bene comune che deve restare sotto il controllo pubblico nella proprietà e nella gestione. Crediamo che le difficoltà dell’Atcm nascano da una poco lungimirante gestione dell’azienda e in una politica della mobilità e della sosta che continua a favorire il trasporto privato e non ci è chiaro come un partner privato potrebbe risanare una situazione che gli è sconosciuta».
Al contrario, secondo Claudia Severi (Forza Italia), il trasporto privato è stato penalizzato «ma ciò non è bastato a rilanciare il trasporto pubblico portato al fallimento da manager politici. Altre aziende emiliane sono in perdita ma nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, non di milioni, e Parma è addirittura in attivo». Per Tomaso Tagliani (Udc) «se un bicchiere di vino è cattivo, non diventa buono anche se lo allunghi con l’acqua. Sono convinto che il piano costerà sempre di più all’amministrazione e appesantirà le tasse dei cittadini». Mentre per Giandomenico Tomei (Margherita-l’Ulivo) «il piano prevede investimenti importanti che possono dare velocità al trasporto pubblico locale, elemento fondamentale per renderlo appetibile». Dante Mazzi (Forza Italia) ha rilevato che «questo è l’ennesimo piano di rilancio che dovrebbe far miracolosamente funzionare tutti quei servizi, come il “car sharing” che finora non hanno funzionato. Non è credibile, nemmeno con l’ingresso di soci privati che dovrebbero metterci capitale e competenze per essere comandati a bacchetta dalla politica. Penso siano pochi gli interessati».
Per Walter Telleri (Verdi) «le scelte proposte sono in parte in discontinuità positiva rispetto al passato, ma non so quanto verranno realizzate. Credo che l’interesse collettivo superi l’interesse privato: posso permettere che uno giri in macchina ma solo se questo non ci riduce come siamo ridotti». Demos Malavasi (Ds-l’Ulivo) ha affermato che «la proposta è di buon senso e affronta problemi grandissimi e mi sarei aspettato una valutazione nel merito sia dall’opposizione che da Prc e Verdi. L’atto di oggi va verso una gestione manageriale e chiedo se c’è la disponibilità ad aprire insieme questo percorso».
In conclusione il presidente della Provincia Emilio Sabattini ha sottolineato che «il trasporto pubblico, la mobilità e le politiche ambientali sono stati assunti come temi centrali da questa giunta. Non privatizziamo il trasporto pubblico ma cerchiamo di portarlo sul mercato: si è aperto un percorso nuovo e di questo bisogna darci atto. Con senso di responsabilità stiamo facendo la nostra parte non rimanendo inerti ma assumendo delle azioni: ripristinare la legalità è un merito di cui ci prendiamo vanto. Questo piano è una scelta importante che segnerà il futuro».