Migliaia di tonnellate di fanghi biologici, provenienti soprattutto dai depuratori fognari del nord Italia, sono utilizzati come fertilizzanti nell’agricoltura della pianura modenese, in particolare nell’area di Finale Emilia.
Un fenomeno esploso in questi ultimi anni sul quale si sta concentrando l’azione di controllo ambientale per evitare che insieme ai fanghi, regolarmente autorizzati secondo procedure molto severe, vengano smaltite anche sostanze nocive.
Per fare il punto della situazione lunedì 3 marzo si svolgerà un convegno a Finale Emilia nella sede dell’istituto “Calvi” (ore 14,30) promosso dall’Associazione nazionale dei giovani agricoltori. Interverranno amministratori e tecnici tra cui Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente ed Enrico Corsini, assessore provinciale all’Agricoltura. Nel corso dell’iniziativa Giovanni Rompianesi, dirigente del servizio Controlli ambientali della Provincia illustra anche i dati sull’attività di controllo.
“Abbiamo già scoperto alcuni episodi – sottolinea Rompianesi – per fortuna di dimensioni circoscritte, di smaltimenti abusivi di sostanze nocive di origine industriale mescolate a fanghi biologici. I terreni della bassa, meno fertili di altri e difficili da lavorare in quanto argillosi, sono adatti per l’utilizzo di fanghi biologici, molto utili per l’agricoltura”.
L’Arpa modenese, con il coordinamento della Provincia, esegue costantemente controlli a campione sui fanghi. In due di questi sono stati rilevati di recente livelli di cromo, piombo e altri metalli pesanti ritenuti non compatibili con l’agricoltura e la tutela del suolo, che dovrebbero essere smaltiti separatamente in impianti specializzati, con costi ben più elevati per le imprese rispetto allo smaltimento agricolo. Il traffico illecito ha permesso di interrompere una attività con diramazioni in Emilia,Toscana e Umbria. Sono già state informate le Procure delle zone interessate.
Per Paolo Caselli, presidente dell’Associazione giovani agricoltori “gli agricoltori sono i primi a preoccuparsi della qualità dei fanghi, a tutela dei terreni. L’utilizzo dei fanghi porta benefici agronomici a tutte le colture, permettendo agli agricoltori di diminuire sensibilmente gli apporti chimici”.
E Giovanelli annuncia una nuova campagna di controlli “ancora più severa, a tutela dei cittadini, ma anche degli agricoltori e della loro attività”.
I controlli salvaguardano un’attività con importanti ricadute economiche: il fenomeno dello smaltimento dei fanghi è un affare per chi smaltisce ma anche per gli agricoltori che in cambio ricevono un compenso economico.