Sarà l’antropologa Geneviève Makaping, originaria del Camerun ma docente all’Università della Calabria, a concludere giovedì 6 aprile il corso di formazione per insegnanti, bibliotecari e operatori culturali “Le strade del mondo”. L’iniziativa è proposta dalla Fondazione Villa Emma, dalla Provincia e dal Comune di Modena (Memo, Multicentro educativo “Sergio Neri”).
La riflessione dell’ultimo appuntamento (ore 16, sede di Memo in viale Barozzi 172 a Modena) è dedicata a “Traiettorie di sguardi. E se gli altri foste voi?” e sarà svolta insieme a Maria Bacchi e Melita Richter, la prima impegnata in ricerche sul rapporto tra storia, memoria e processi di strutturazione dell’identità; la seconda, sociologa croata che da anni vive e insegna a Trieste, ultimamente ha approfondito il concetto di stato-nazione, sulla “balcanizzazione” della cultura e sulla condizione delle donne migranti. Insieme hanno pubblicato “Le guerre cominciano a primavera. Soggetti e genere nel conflitto jugoslavo”.
L’incontro, al quale partecipa anche l’assessore provinciale all’Istruzione a alla formazione professionale Silvia Facchini, rappresenta la conclusione del seminario sulla scrittura biografica che si è svolto nell’ambito del corso coinvolgendo una quarantina di persone con l’obiettivo di approfondire alcune figure classiche dell’alterità: come la nostalgia, lo straniamento, l’apprendere e l’esprimersi in una lingua diversa da quella originaria.
Informazioni: Fondazione Villa Emma, tel. 059 547195 – www.fondazionevillaemma.org – segreteria@fondazionevillaemma.org.
Geneviève Makaping vive da più di vent’anni in Italia insegnando antropologia culturale, lavorando come giornalista e scrivendo racconti. Specializzata in “Tecnologie didattiche multimediali e sistemi di comunicazione”, collabora con varie reti televisive. Nel suo saggio del 2001 “Traiettorie di sguardi”, studiando i comportamenti sociali di fronte alla diversità, propone un ribaltamento dello sguardo che la sua disciplina tradizionalmente posa sugli altri (gli indigeni, la gente di colore, i neri, i selvaggi eccetera); lei, africana, altra per antonomasia nello sguardo bianco, trasforma la sua vita in osservazione partecipante per studiare noi, la maggioranza bianca: «Guardo me che guardo loro che da sempre mi guardano».
Il corso ha ospitato relatori come Asher N. Salah, coautore di “La storia degli altri” e traduttore delle opere di Yehoshua, Mohamed Bakri, interprete del film “Private” e autore di “Jenin Jenin”, e l’italianista Remo Ceserani.