Con l’avvio della fase sperimentale per la fusione dei due ospedali modenesi, l’Ausl di Modena sta lavorando al riordino della rete dei servizi. Come ha evidenziato, infatti, il direttore sanitario Bianca Caruso nell’incontro della Cabina di regia, «la fusione avrà ricadute positive su tutta la rete con nuove opportunità che coinvolgono le Case della salute, gli altri ospedali del territorio e i percorsi dei pazienti».
Per quanto riguarda l’assistenza specialistica sono state integrate le attività di Oculistica, Dermatologia, Endocrinologia, Otorinolaringoiatria, Ematologia e Nefrologia. Allo studio anche una riorganizzazione delle aree chirurgiche negli ospedali di Carpi, Mirandola, Pavullo e Vignola e nella Casa della salute di Castelfranco Emilia.
Per quanto riguarda le Case della salute partiranno a breve i lavori per quelle di Modena nord e Carpi; già programmate quelle di Mirandola e Concordia e si sta lavorando agli studi di fattibilità per quelle di Modena sud, Montese e Formigine.
Previsti anche gli OsCo a Finale Emilia e Mirandola; si tratta di ospedali di comunità, strutture di degenza territoriale con la presenza di infermieri e operatori sociosanitari 24 ore su 24, con assistenza medica garantita da medici di Medicina Generale e dai Medici della Continuità assistenziale, con il supporto di specialisti.
Previsti anche gli Hospice di Castelfranco Emilia (nel 2019), nell’area nord e sud della provincia.