La Via Crucis Vivente di Frassinoro ha radici molto antiche: essa ha le sue fondamenta da una missione svolta a Frassinoro nel giugno 1865 dai Padri passionisti e dopo questa “missione”, nacque nei frassinoresi il desiderio di costituire una “Pia unione della Santissima croce e passione di Gesù Cristo”, desiderio divenuto realtà nei primi mesi del 1866 quando venne istituita una Confraternita con questo titolo alla quale aderirono in pochi giorni circa 800 frassinoresi.
Nell’archivio parrocchiale di Frassinoro, nel 1871 don Giuseppe Nostrini, arciprete dell’epoca, aveva annotato, all’interno di un registro per le messe, la commissione e l’acquisto di una statua del Cristo morto.
Dal 1872 al 1906 si svolse regolarmente la processione del Cristo morto ogni venerdì santo, per poi ripetersi ogni tre anni, con lo stesso percorso della Via crucis vivente fino al 1906.
Dal 1906 la processione del Cristo Morto viene conosciuta anche nei paesi limitrofi e composta da quattordici quadri, anche se non esiste una vera e propria organizzazione e l’allestimento è lasciato all’immaginazione dei gruppi familiari partecipanti. Le stazioni sono collocate dentro dei padiglioni e i partecipanti vestono abiti del vivere quotidiano, mentre dal 1920 e fino al 1945 la Via crucis viene istituito un comitato organizzatore che si riunisce con periodicità.
Dal 1946 la Via crucis vivente di Frassinoro ha un’organizzazione definitiva, la manifestazione diventa evento religioso-culturale e si costituisce un Comitato d’onore oltre al comitato organizzatore, poi diventato associazione di promozione sociale, facendo conoscere l’evento in Italia ed all’estero.
Tutti i personaggi che interpretano i quadri delle 14 stazioni restano fermi in pose plastiche mentre la folla dei visitatori sfila silenziosa e in preghiera e ogni stazione ha il suo capo-stazione che cura tutti i dettagli scenografici e i costumi, coinvolgendo, tra figuranti e tecnici, oltre 500 persone.