formazione professionale nel socio sanitario 2professione oss: in ospedale e strutture assistenziali

Mille ore di formazione, 450 delle quali di tirocinio o di stage, frequenza obbligatoria, lezioni tra novembre e luglio del 2003. Sono le caratteristiche dei corsi per ottenere la qualifica di Operatore socio sanitario, la figura professionale che è nata dall’unificazione due predenti percorsi formativi: l’Ota (operatore tecnico di assistenza), che era spendibile in campo sanitario, e l’Adb (l’addetto all’assistenza di base), tipico del comparto socio-assistenziale.


La figura dell’Operatore socio sanitario, oltre a essere spendibile sia in campo sanitario che assistenziale, ha anche il vantaggio di avere validità per tutto il territorio nazionale, visto che è stata istituita nel febbraio del 2000 da un accordo tra ministero della Sanità e quello della Solidarietà sociale.


L’Operatore socio sanitario svolge la sua attività sia in ambiente ospedaliero, in strutture residenziali e semi-residenziali, sia nell’assistenza domiciliare. Si occupa, per esempio, in collaborazione con gli altri operatori, dell’assistenza dei soggetti con handicap, degli anziani, delle utenze psichiatriche e con dipendenze patologiche, inserendosi in modo qualificato all’interno di strutture sociali e sanitarie pubbliche e private.


I corsi per l’acquisizione della qualifica sono gestiti in modo congiunto dagli enti di formazione professionale accreditati dalla Regione e dalle Aziende sanitarie (Azienda Usl e Azienda Policlinico) che con specifiche convenzioni definiscono docenze, sedi, tutoraggio, e modalità di stage e tirocinii.

Pubblicato: 25 Settembre 2002Ultima modifica: 25 Agosto 2005