fiumi, piena del secchia nella notte a concordiapanaro ok, emergenza tra le più gravi ultimi 25 anni

La piena del Secchia sta transitando molto lentamente nella zona di ponte Pioppa a Rovereto di Novi dirigendosi verso Concordia dove transiterà nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 dicembre. Attualmente il picco ha raggiunto gli 11 metri. Protezione civile e volontari stanno monitorando costantemente gli argini.

Ancora chiusi il ponte a Concordia, il Ponte Motta a Cavezzo e il ponte Pioppa a Rovereto. Riaperti sul Secchia il Ponte Alto e il ponte dell’Uccellino a Modena e il ponte sul Tiepido in via Curtatona Modena. Aperti anche il ponte a Cà Bianca e quello di Finale Emilia sul Panaro.

La piena del Panaro, infatti, è uscita definitivamente dal territorio modenese; rientrata la fase di allarme e preallarme per i comuni di S.Cesario, Castelfranco Emilia e Nonantola, mentre per i comuni di Bomporto, Ravarino, Camposanto e Finale resta la fase di preallarme.

E proprio a Bomporto si è registrato, alle ore 19 di lunedì 1 dicembre, il picco massimo della piena del Panaro (11,50 metri), la più intensa dal 2000, da quando è stato avviato il sistema di telemisura della Protezione civile della Provincia di Modena, e paragonabile alle piene del 1996 e del 1982.

«Questa emergenza – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente e protezione civile – ripropone l’urgenza della messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena e delle due aste fluviali di principali attraverso il potenziamento della cassa di espansione del Secchia, la realizzazione di quella del Naviglio ai prati di S.Clemente e il raddoppio dei portoni vinciani. Sono disponibili risorse del Governo stanziate lo scorso anno pari a 180 milioni di euro per l’asta del Po che devono essere utilizzati  anche per  il territorio modenese. Il 10 dicembre prossimo si svolgerà a Modena un summit con la Regione dove riproporremo il nostro piano di sicurezza».

La piena di questi giorni è generata dalle forti piogge cadute da sabato 29 novembre, soprattutto in montagna, dove in tre giorni sono stati rilevati oltre 200 millimetri di pioggia e in collina (oltre 130 millimetri). Alle forti piogge si è aggiunto il contemporaneo rialzo delle temperature con conseguente scioglimento  improvviso delle neve caduta nei giorni scorsi in Appennino. Si è formata così una enorme massa di acqua con due ondate successive di piena che in pianura, scendendo lentamente, si sono unite facendo alzare il livello dei fiumi.

 

Pubblicato: 02 Dicembre 2008