Il programma delle celebrazioni del centenario si apre sabato 23 ottobre con una serata tra musica e recitazione che vedrà alternarsi sul palcoscenico personalità e artisti finalesi: il pianista Lucio Diegoli, il mezzosoprano Monica Minarelli, i tenori Alessandro Ramin e Angelo Fiore, il baritono Franco Rossi, oltre agli artisti della Filodrammatica finalese e di Artinsiemeprevede. Tra le diverse iniziative in preparazione per il centenario anche la realizzazione del Museo del Teatro, un festival dedicato alla commedia dell’arte e diversi eventi espositivi.
La prima citazione di un teatro a Finale Emilia risale già al 1567, era detto “Balladuro” e dedicato alle pubbliche danze. Nel 1687 fu costruito accanto alla Rocca un teatro comunale che rimase attivo per oltre due secoli e fu abbandonato nel 1899. L’idea del Teatro sociale nasce nell’ottobre del 1905 quando ricchi borghesi e famiglie nobili del paese diedero vita a una Società per la costruzione di un nuovo teatro il cui progetto fu affidato allo studio di ingegneria e architettura Giorni e Rognoni di Modena. I lavori, iniziati nel 1907 furono portati a termine nel 1910 e il 19 ottobre il teatro fu inaugurato. L’impianto rappresenta un compromesso progettuale che fonde la tradizione tipologica italiana (in particolare emiliana) del teatro a palchetti con quella francese delle gallerie a balconate continue. L’interno è a ferro di cavallo ed ha una capienza di cinquecento posti. Sulla facciata sono presenti decori in stile liberty, ripetuti internamente nelle pitture dei soffitti e delle pareti.
Il nuovo teatro conobbe una vivace attività fino alle soglie del secondo conflitto mondiale. Negli anni successivi iniziò però un declino sempre più rapido, accelerato anche dal successivo adattamento a cinematografo, che portò alla chiusura nel 1984.
Solamente un decennio dopo il Comune di Finale Emilia lo acquistò dando avvio a grandi lavori di ristrutturazione. Completato il recupero, il teatro fu di nuovo inaugurato il 20 gennaio 1996 con l’operetta “La vedova allegra”; da quel giorno ha continuato ad essere utilizzato, ospitando artisti di fama nazionale e internazionale.