Femminicidio Castelfranco: Provincia parte civile. Un ordine del giorno per favorirne la costituzione

Costituirsi parte civile nel processo per il duplice omicidio di due donne, madre e figlia, commesso nel Comune di Castelfranco Emilia lo scorso 13 giugno, programmare interventi formativi inerenti l’educazione alla parità tra uomini e donne e rafforzare le politiche di contrasto alla violenza di genere nei diversi contesti ambientali, sociali e lavorativi, per sviluppare una cultura organizzativa di qualità tesa a promuovere il rispetto della dignità delle persone.

E’ quanto contenuto nell’ordine del giorno presentato in consiglio provinciale mercoledì 20 luglio dal gruppo “Insieme per una nuova Provincia” e votato all’unanimità dai presenti con l’obiettivo di promuovere, qualificare e rafforzare il ruolo della Provincia di Modena nella prevenzione e condanna di questi gravi episodi, costituendosi parte civile nei processi che riguardano il grave fenomeno della violenza di genere.

Nel corso della presentazione dell’ordine del giorno, la consigliera e Sindaca di Ravarino Maurizia Rebecchi ha sottolineato che «tra i compiti assegnati alla Provincia c’è quello di sostenere l’organizzazione di iniziative volte a promuovere una maggiore consapevolezza sulle violazioni dei diritti fondamentali delle donne e diffondere la cultura dei diritti umani e della non discriminazione, sensibilizzando il tessuto sociale, istituzionale e dell’associazionismo, nonché l’opinione pubblica per l’adozione di specifiche strategie» mentre il consigliere e sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato la necessità di una «corretta educazione nelle scuole, per promuovere una cultura del rispetto e della legalità, elementi determinanti per costruire comunità sempre più coese e attente agli altri», ribadendo il «fondamentale ruolo della presenza del presidio delle forze dell’ordine e l’importante passo in avanti fatto dalla Prefettura di Modena, recentemente passata di livello».

Durante il dibattito il consigliere Antonio Platis ha proposto un paio di emendamenti al documento, con particolare riferimento al bisogno di offrire supporto agli Enti locali affinchè attuino tutti gli strumenti in loro possesso per tutelare le donne, le mamme e le mogli, e al bisogno di dialogo costante con tutte le forze dell’ordine per rafforzare la presenza nei centri in cui oggi i presìdi sono più difficoltosi. La condivisione da parte degli altri consiglieri non è mancata, visto l’assiduo lavoro che da tempo gli Enti Locali dei territori coinvolti stanno portando avanti per costituire nell’area Castelfranco Emilia-Vignola la Compagnia Carabinieri a supporto del lavoro delle Stazioni locali che rappresentano presidi capillari sui territori medesimi.

Il Presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei ha ribadito che «può essere assunto dalla Provincia un ruolo importante quale quello di “formatore”, che sappia diffondere una diversa cultura tra i diversi livelli organizzativi per far riconoscere ed emergere problematiche spesso sottese, sappia risvegliare un interesse ed un impegno traducibili anche in interventi diretti, per la prevenzione di fenomeni devianti che possono avere conseguenti rilevanti sulla vita della persona».

La Provincia di Modena ha sottoscritto, l’8 marzo 2017, il nuovo “Protocollo d’Intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne” dando seguito al precedente protocollo del 2007, per rafforzare l’adozione di strategie condivise nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno avvalendosi delle competenze, del contributo di conoscenza, di esperienza e della collaborazione dei diversi enti ed organismi firmatari, tra cui la Prefettura di Modena, gli organi di Polizia dello Stato, l’università degli studi di Modena e Reggio Emilia, le Unioni dei Comuni, i Comuni della Provincia e le Associazioni private che fanno parte di reti territoriali attivate a livello provinciale e distrettuale.

Pubblicato: 22 Luglio 2022