La nuova pianta organica delle farmacie, che prevede l’apertura di due nuovi esercizi a Nonantola e Cavazzona di Castelfranco, è stata approvata dal Consiglio provinciale di Modena con il voto di Pd, Verdi, Rifondazione e An-Pdl; astenuti Popolari liberali-Pdl e Forza Italia-Pdl; contro la Lega Nord.
Insieme alla delibera è stato approvato anche un ordine del giorno presentato da Franca Barbieri (Pd) e sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza in cui si chiede al Parlamento di stabilire libere modalità di accesso all’esercizio di farmacie a chi ne ha i requisiti, superando rendite di posizione. Il documento ha ottenuto i voti favorevoli di Pd, Verdi, Rifondazione e Lega Nord. Contrari invece Popolari liberali, Forza Italia e An.
Per Giorgio Barbieri (Lega nord) quella delle farmacie «è una delle rendite di posizione che questo Paese continua a mantenere, senza distinzioni di schieramento politico», mentre secondo Cesare Falzoni (An-Pdl) la pianta organica «ha una sua logica umanitaria: le medicine devono essere vendute vicino alle persone senza dipendere da una logica di mercato». Dello stesso parere il collega di partito Luca Caselli per il quale «la presenza degli ordini garantisce la qualità di chi esercita professioni sensibili». Al contrario, per Andrea Sirotti (Pd) è necessario «superare le logiche corporative esistenti e assumere il punto di vista dei cittadini». Per Dante Mazzi (Forza Italia-Pdl) «si può obiettare su alcuni criteri della legge: per esempio potrebbe essere necessario revisionare la pianta organica con più frequenza, in base alle necessità, e non solo ogni due anni».
Per Walter Telleri (Verdi) la legge sulla distribuzione delle farmacie «risponde ai bisogni del territorio» e Caterina Liotti (Pd) ha dato atto alla Provincia di «di aver gestito con correttezza l’individuazione delle nuove farmacie e le graduatorie» anche se Lella Rizzi (Pd) ha rivolto un appello «a fare di più per applicare insieme i criteri di revisione della pianta organica in modo da allargare gli spazi entro i quali muoversi».
Claudio Bergianti (Pd) ha spiegato che l’ordine del giorno «chiede appunto al Governo di cambiare la legge in direzione di una completa liberalizzazione». Per Tomaso Tagliani (Popolari liberali-Pdl) in montagna «le farmacie potrebbero offrire un servizio in più ai cittadini, soprattutto anziani, consegnando le medicine a domicilio, almeno una volta alla settimana».