«Il no del Consiglio dei ministri all’impianto eolico di Montecreto rappresenta un’occasione persa per sviluppare ulteriormente sul nostro territorio le energie alternative, pulite e ambientalmente compatibili. Per la Provincia il progetto rispettava tutte le norme del Piano territoriale di coordinamento provinciale che impediscono di realizzare questi impianti sul crinale e rimanda alla Valutazione di impatto ambientale per gli altri siti».
E’ il commento di Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, a proposito del parere negativo espresso dal Consiglio dei ministri sull’impianto eolico di monte Cervarola Montecreto.
«La Conferenza dei servizi per la valutazione dell’impatto ambientale coordinata dalla Provincia – ricorda Vaccari – aveva effettuato nel 2009 tutti gli approfondimenti necessari; successivamente il progetto è stato modificato riducendo ulteriormente l’impatto e risolvendo alcuni elementi critici. Ma ciò evidentemente non è bastato. E’ stato decisivo il permanere del parere contrario della Soprintendenza regionale per i Beni architettonici e paesaggistici che contestava, tra l’altro, il superamento, peraltro di pochi metri, di un limite di tutela regionale di 1200 metri di altitudine».
Vaccari ribadisce che «comunque il potenziamento delle fonti rinnovabili, come l’eolico, resta un obiettivo strategico da perseguire ovviamente con tutte le dovute tutele ambientali».
Il progetto, presentato dal Comune di Montecreto, prevedeva l’installazione di quattro aerogeneratori alti circa 65 metri che sostengono eliche di 38 metri, oltre a una serie di opere complementari.
Il primo impianto eolico nel territorio modenese è stato realizzato nel 2007 a Frassinoro, in località Cà Spelta nella zona di Madonna di Pietravolta su un crinale secondario, rispetto a quello principale di Monte Modino, ad un’altezza di circa 1175 metri in una zona particolarmente ventosa.