Saranno sperimentate nelle aree Pip 9 e 10 del Comune di Modena, complessivamente 300 mila metri quadri di superficie fondiaria, e in un’area di Castelfranco, il cosiddetto “Macroambito produttivo Cartiera”, le linee guida per la realizzazione delle “Aree ecologicamente attrezzate”. Definite dal Consorzio attività produttive sulla base di un protocollo d’intesa sottoscritto con la Provincia di Modena e con le associazioni economiche e sindacali, le linee guide propongono un modello «di progettazione partecipata per caratterizzare i nuovi insediamenti e riqualificare quelli esistenti all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, elementi strategici per favorire lo sviluppo e la competitività del territorio» ha sottolineato il vice presidente della Provincia Maurizio Maletti illustrando l’iniziativa sabato 1 luglio alla presenza del ministro per l’Attuazione del programma Giulio Santagata, rappresentanti del mondo economico e sindacale.
Alla presentazione sono intervenuti anche il presidente della Provincia Emilio Sabattini, l’assessore del Comune di Modena Daniele Sitta, il presidente dell’Assemblea del Consorzio Giuseppe Rovatti e il direttore generale dell’assessorato regionale alle Attività produttive Morena Diazzi. «L’iniziativa – ha aggiunto Maletti – si inserisce nel percorso di definizione del Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale che pone al centro proprio il tema della qualità dell’ambiente, della vita urbana e dell’uso del territorio».
Le linee guida individuate prevedono interventi che vanno dal risparmio energetico alla logistica, dalla telematica alla domotica, fino alla bioedilizia, allo smaltimento dei rifiuti e al ciclo delle acque. «E il risultato ottenuto – ha spiegato Andrea Casagrande, presidente del Consorzio attività produttive –tiene conto sia degli aspetti ambientali sia dell’esigenza delle imprese di ridurre i costi. Tanto e vero che parliamo di “aree eco-eco”, ecologicamente ed economicamente compatibili». Gli esempi concreti, illustrati nella presentazione, riguardano due aziende metalmeccaniche che hanno già presentato la domanda di insediamento: per la prima, fatturato oltre i 70 milioni, 500 dipendenti e bolletta energetica da quasi un milione, il risparmio che si ottiene con l’utilizzo del teleriscaldamento, cogenerazione e servizi come il gestore unico e la domotica, è del 21 per cento (196 mila euro all’anno); per la seconda, fatturato sui 20 milioni e 70 dipendenti, il risparmio arriva al 24 per cento, 35 mila euro in meno all’anno di costi.