Con l’innalzamento della temperatura è previsto l’arrivo della “psilla”, un insetto che succhia la linfa del pero. I suoi escrementi producono delle muffe che danneggiano i frutti rendendoli non commerciabili. Inoltre trasmette un microrganismo che è responsabile della moria del pero.
In questo periodo – spiegano i tecnici della Provincia e del Consorzio fitosanitario — gli adulti della “psilla” del pero sono in fase di deposizione delle uova da cui nasceranno le forme giovanili in grado di causare danni diretti ai frutticini con punture e produzione di melata su cui si svilupperà la fusaggine (mofetta nerastra). L’assessorato provinciale all’Agricoltura e il Consorzio fitosanitario consigliano perciò i tecnici e gli agricoltori a programmare l’eventuale trattamento in funzione del livello di consistenza delle uova deposte nel proprio frutteto e della suscettibilità della varietà (pere Williams e Conference sono le più attaccate dalla “psilla”). Per un buon esito della difesa l’intervento dovrà essere effettuato in presenza di uova appena deposte, fase che dovrebbe verificarsi nei prossimi giorni in cui l’innalzamento delle temperature potrebbe facilitare lo sviluppo dell’insetto. I prodotti consigliabili sono l’abacmentina, un insetticida di nuova generazione, meno tossico per l’uomo e l’ambiente. I trattamenti devono essere effettuati nelle ore serali. Riuscire a mettere sotto controllo la “psilla” in questo periodo è strategico in quanto contribuisce al contenimento del pericoloso parassita nelle fasi successive.