Distretto ceramico \2 – Come funzionano le “quote”? più competitività dall’investimento sull’ambiente

Come funziona il meccanismo delle “quote” introdotto dall’Accordo sulla riduzione delle emissioni nel distretto ceramico? Un’impresa con un atomizzatore che emette un determinato quantitativo di polveri inquinanti ha, sulla base di un sistema di calcolo previsto dall’accordo, 30 “quote in uso” di tale materiale. Se decide di smantellare l’atomizzatore, le quote saranno ridotte a 15 che la ditta può mantenere come “quote patrimonio” da riutilizzare oppure cedere ad un’altra impresa, entro i successivi 2 anni.  Se questa impresa potenzia il proprio sistema filtrante fino a dimezzare le emissioni, potrà disporre di 15 “quote patrimonio” da utilizzare in futuro, oppure cedere ad un’altra impresa. Se vuole introdurre un nuovo atomizzatore aumentando le emissioni, l’impresa dovrà compensare: o riducendo le emissioni complessive, oppure utilizzando “quote patrimonio” precedentemente accantonate o acquisite da altre imprese; in questo modo l’impresa può aumentare le emissioni che però un’altra impresa ha ridotto.

Il sistema intende migliorare ulteriormente le prestazioni tecnologiche delle imprese del distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia che  dispongono già delle tecnologie di depurazione più efficienti in Europa per il settore; la maggior parte degli impianti ceramici è soggetta ad autorizzazione integrata ambientale e le relative prestazioni ambientali in termini di emissioni non solo rispettano le cosiddette Bat (migliori tecniche disponibili) previste per il rilascio dell’autorizzazione secondo la direttiva europea Ippc, ma rispettano da tempo i limiti di emissioni più restrittivi riscontrabili per il settore nell’intera Comunità Europea.

 

Pubblicato: 25 Marzo 2009Ultima modifica: 22 Aprile 2020