«La nostra volontà, sostenuta dal parere dei nostri consulenti, è che l’Ufficio per i procedimenti disciplinari possa portare avanti la valutazione del caso in questione pur in presenza di un’indagine giudiziaria». Lo ha affermato Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, nella comunicazione al Consiglio provinciale, mercoledì 11 giugno, a proposito della vicenda della dirigente indagata per truffa e falso ideologico.
L’ufficio per i procedimenti disciplinari – composto dal segretario generale della Provincia Giovanni Sapienza, in qualità di presidente, e da due tecnici esterni, esperti in gestione delle risorse umane negli enti locali – si riunirà per la prima volta venerdì 13 giugno.«Rimaniamo tuttavia in attesa – ha aggiunto Sabattini – che la magistratura ci fornisca la documentazione necessaria a completare la valutazione, documentazione che è stata richiesta dal nostro legale al Pubblico ministero ma che in questa fase non è ancora disponibile».
Il presidente della Provincia ha quindi ribadito la necessità di «arrivare a una modifica degli strumenti contrattuali dei dirigenti, così da aumentare le garanzie per la Pubblica amministrazione. Siamo pronti a confrontarci con l’opposizione su questo tema, così come ad affrontare la questione della valutazione dei dirigenti, premiando il merito».
L’intervento di Sabattini è stato preceduto dalla relazione di Stefano Vaccari, assessore provinciale alle Risorse umane, il quale, ripercorrendo le fasi della vicenda e le iniziative prese ha ricordato che «la Provincia si è mossa in tutte le direzioni consentite dal quadro legislativo e contrattuale al fine di tutelare l’immagine dell’istituzione. Abbiamo avviato immediatamente un procedimento disciplinare e trasferito, su sua richiesta, la dirigente indagata».