Sarà la Regione a coordinare il tavolo di coordinamento che seguirà i lavori di adeguamento della diga di Riolunato che partiranno nei prossimi giorni per durare due anni. Lo ha comunicato Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, rispondendo in Consiglio provinciale a una interpellanza della Lega nord sui danni ambientali al torrente Scotenna alcune settimane fa, dovuti ad un intervento di pulizia del bacino della diga stessa.
Vaccari ha confermato che il tavolo sarà composto da tutti i soggetti interessati, compresi Arpa e i rappresentanti di Enel Green power, e sarà coordinato dal Servizio tecnico di bacino della Regione.
«L’obiettivo – ha affermato Vaccari – è garantire il minor impatto possibile sul torrente dovuti ai lavori previsti nei prossimi giorni. Sullo sversamento delle settimane scorse i gestori hanno spiegato che era assolutamente necessario per ragioni di sicurezza dell’impianto. Sui prossimi lavori il tavolo di coordinamento manterrà un controllo costante sulle operazioni».
Il progetto di adeguamento della diga che prevede un ulteriore sversamento è già stato sottoposto a una Valutazione di impatto ambientale nazionale durata alcuni anni. I lavori sono necessari per eliminare fango e detriti presenti in eccesso sul fondo del bacino e avviare un intervento di sistemazione, manutenzione e messa in sicurezza dell’invaso e della diga stessa. Per consentire l’intervento la Provincia ha deciso di vietare temporaneamente la pesca sullo Scoltenna fino al 31 ottobre nel tratto fra lo sbarramento della diga e il ponte dei Leoni a Strettara.
Nel corso del dibattito Denis Zavatti (Lega nord), dopo aver illustrato l’interpellanza, ha affermato che «il danno ambientale dovuto allo sversamento d’emergenza è stato notevole e su questo tema non sono state fornite risposte soddisfacenti». Pier Nicola Tartaglione (Pd) ha sottolineato che «l’intervento di emergenza era assolutamente necessario. Ora occorre coordinare e monitorare i lavori per ottenere tutte le garanzie ambientali».
La diga di Riolunato fu realizzata nel 1911 e rappresenta una delle dighe italiane più vecchie. Il Registro italiano dighe ha svolto un esame strutturale e idraulico che ha portato alla definizione di un progetto complessivo di adeguamento statico e idraulico per un importo di circa nove milioni di euro.