La prima radio libera italiana fu Radio libera Partinico, nacque nel 1970 e restò in vita solo 27 ore prima che la polizia la chiudesse. Subito dopo venne Radio Potenza Centrale, attiva tuttora, che trasmetteva da un’automobile mai parcheggiata nello stesso posto e poi Radio Bologna, Radio Parma, Radio Milano International, con le voci di Gerry Scotti, Claudio Cecchetto, Albertino, e le oltre cento radio “pirata” che in quegli anni andavano in onda sfidando la legge. Il 28 luglio 1976 le trasmissioni, purché a portata locale, diventano legali con la storica sentenza della Corte Costituzionale che di fatto sancisce la fine del monopolio Rai e libera le frequenze.
A celebrare il trentesimo anniversario di “libertà d’antenna” è la mostra itinerante “Radio Fm 1976-2006” organizzata dalla società Minerva eventi di Bologna e promossa dalla Provincia di Modena che, dal 30 settembre al 15 ottobre, farà tappa alla chiesa di San Paolo a Modena (orari: dal martedì al venerdì: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; sabato: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 23; domenica: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20; ingresso libero). La mostra è un viaggio nella storia delle radio libere italiane attraverso fotografie, suoni, immagini, musica, jingle, oggetti, strumentazioni e ricostruzioni d’ambiente. Una sezione è dedicata alla storia, alle esperienze radiofoniche e ai personaggi locali più noti, fin da quando erano solo “i ragazzi della porta accanto” (comunicato n. 1287).
«La nascita delle radio libere è stata una rivoluzione – commenta Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura – perché con pochissimi strumenti ti permetteva di comunicare con il mondo “di fuori”, di partecipare a quello che succedeva. E questa mostra ha un particolare valore, proprio perché racconta un pezzo importante della storia recente dell’Italia e della nostra città».
La mostra, che è a favore di Telefono azzurro (i fondi raccolti finanzieranno l’apertura di nuovi centri), si completa con una galleria cronologica dei più importanti avvenimenti che hanno avuto come contesto la radio, e con la personale fotografica di Andrea Samaritani, che condurrà i visitatori all’interno dei più ascoltati network italiani.
Storie di radio e di persone che sono cresciute insieme alla città, ma soprattutto storia di uno strumento pieno di fascino ascoltato ogni giorno da 37 milioni di italiani.