Il primo volume del “Videodizionario della Shoah”, quello che va dalla lettera “a” di “arrivo” alla “i” di “innocenza” passando per buio, crimine, donne, eutanasia, fame, genocidio e Höss (il comandante del campo di Auschwitz-Birkenau), è già stato pubblicato. Al secondo, dalla lettera “j” alla “r”, stanno cominciando a lavorare i seicento studenti che partiranno per Auschwitz con il Treno della memoria il 25 gennaio 2008.
Obiettivo del Videodizionario è offrire agli studenti l’occasione per esprimere, sfruttando le potenzialità del linguaggio audiovisivo, riflessioni, suggestioni ed emozioni derivanti dalla conoscenza e dallo studio della Shoah ma anche dal viaggio in Polonia sui luoghi simbolo dello sterminio. I ragazzi vengono divisi in gruppi di lavoro a ciascuno dei quali viene assegnata una lettera. Sono loro, poi, a scegliere la parola rappresentativa della Shoah che costituirà il tema del video, a decidere la chiave interpretativa e come svilupparla, con l’aiuto di operatori professionisti.
«La realizzazione del video è un momento non secondario all’interno dell’esperienza di un Treno per Auschwitz – commenta Silvia Facchini, assessore provinciale all’Istruzione – nel quale i ragazzi sono gli assoluti protagonisti. Uno stimolo in più per studiare e approfondire la storia di questa tragedia con l’aiuto degli insegnanti. Anche a loro infatti viene proposto, con questo corso, un impegno diverso e maggiore».
La giornata seminariale sul sistema dei campi di concentramento nazisti è il secondo appuntamento del corso di formazione al quale partecipano una sessantina di insegnanti. Il terzo e ultimo incontro è in programma il 10 gennaio 2008 sul tema “Da Auschwitz ai diritti umani” in occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Il progetto “Un treno per Auschwitz”, giunto alla quarta edizione, propone agli studenti di ripercorrere le orme degli ebrei che dal campo di concentramento di Fossoli partivano alla volta dei più tragici lager d’Europa. Il progetto è promosso dalla Fondazione ex Campo Fossoli, in collaborazione con Regione, Provincia e principali Comuni, e realizzato anche grazie al contributo delle quattro Fondazioni delle Casse di Risparmio modenesi (Carpi, Mirandola, Modena,Vignola), in collaborazione con l’Istituto storico di Modena, la Fondazione Memoria della deportazione di Milano,l’Istituto nazionale per la Storia del movimento di liberazione.