convegno a modena sull’acqua come diritto per tuttivenerdì 27 febbraio con valerio massimo manfredi

L’accesso all’acqua è un diritto di tutti, ma in molte aree del mondo, purtroppo, questo diritto viene tuttora negato. E’ il tema del convegno in programma venerdì 27 febbraio (ore 14,30) nella sede della Camera di commercio di Modena (via Ganaceto 134) al quale interviene anche lo scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi che parlerà dell’importanza dell’acqua nella formazione delle grandi civiltà.


L’iniziativa è promossa dalla Provincia di Modena dall’associazione Cantiere di pace in collaborazione con il Comitato modenese per l’acqua.


“L’acqua è un diritto – afferma Ferruccio Giovanelli, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – ma anche una risorsa da tutelare contro sprechi e inquinamento. Per questo occorre una forte iniziativa sia a livello internazionale per garantire la disponibilità per tutti di questo prezioso bene, che a livello locale per una gestione più razionale”.


Al convegno intervengono, oltre a Manfredi, Teresa Insemburg dell’Università di Milano per parlare del rapporto tra l’acqua e le diverse attività umane; Aluisi Tosolini dell’Università Cattolica di Piacenza si concentra sui conflitti in corso a causa dell’acqua, Massimo Moretuzzo illustra la campagna internazionale per il diritto all’acqua; Denny Merle Domecq interviene, invece, sul problema dell’impatto ambientale e sociale delle grandi dighe dell’Anatolia, mentre Francesco Tosi, presidente del Cefa, illustra i progetti di cooperazione internazionale in Africa: tra questi la costruzione, finanziata dalla Provincia di Modena, di un acquedotto nel cuore del Kenya per portare l’acqua a 16 villaggi dove vive una popolazione di 60 mila persone.


Durante il convengo saranno illustrati anche i principi fondamentali legati al valore universale della risorsa acqua contenuti in un documento approvato lo scorso anno dal Consiglio provinciale in occasione dell’anno mondiale dell’acqua promosso dalle Nazioni unite.


Nel documento vengono riaffermati il diritto della collettività di accedere all’acqua potabile e alla funzione organizzativa delle istituzioni; si sollecita l’individuazione di obiettivi locali e generali riguardanti la tutela e la gestione in un reale contesto sostenibile, come ad esempio destinare, per ogni metro cubo d’acqua fatturato, una piccola percentuale alla creazione di un fondo di solidarietà per il finanziamento di progetti di cooperazione internazionale.

Pubblicato: 25 Febbraio 2004Ultima modifica: 25 Agosto 2005