Il Piano provinciale delle attività estrattive, già adottato lo scorso giugno, sarà discusso dal Consiglio provinciale nella seduta in programma lunedì 16 marzo, a partire dalle ore 15, per la sua approvazione definitiva. Saranno discusse in particolare le controdeduzioni della Provincia alle osservazioni presentate da enti, associazioni e comitati di cittadini.
Il Piano provinciale, sulla base delle previsioni dello sviluppo economico e demografico dei prossimi anni, individua un fabbisogno stimato massimo di inerti di oltre 23 milioni di metri cubi per l’edilizia e circa 27 per le infrastrutture tra cui spiccano la costruzione dell’autostrada Cispadana, la bretella Campogalliano -Sassuolo e la terza corsia dell’A22 Abetone-Brennero nel territorio modenese. Nelle scorse settimane, però, la Provincia ha deciso che il 25 per cento del fabbisogno del Piano provinciale delle attività estrattive sarà “congelato” per tre anni in attesa di verificare gli effetti della crisi sull’edilizia.
Il Piano provinciale ha valore anche come Piano comunale per i 18 Comuni che hanno sottoscritto l’Intesa con la Provincia, tra cui Modena, Castelfranco, San Cesario, Sassuolo e Spilamberto dove sono presenti i poli estrattivi principali.