Nell’oasi Val di Sole di Fossa di Concordia, nel pomeriggio di domenica 15 maggio, uccelli migratori, ma anche stanziali, saranno catturati e inanellati a scopo di studio da due operatori delle Polizia Provinciale di Modena nell’ambito di un progetto europeo di raccolta dati a fini scientifici.
Pettirossi, usignoli di fiume, civette, sparvieri e tante altre specie che in questo periodo frequentano l’area naturalistica saranno temporaneamente catturati con apposite reti per essere inanellati, classificati, registrati quindi liberati. Un’operazione delicata che può esser effettuata esclusivamente da operatori esperti (400 in tutta Italia), dotati di apposito patentino ma soprattutto un’esperienza decennale.
Le operazioni si svolgono con la supervisione del centro Ispra (Istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale) di Ozzano, nell’ambito del progetto europeo Euring che ha consentito di allestire una banca dati di 120 milioni di esemplari inanellati e due milioni di ricatture in periodi successivi per studiare spostamenti, stato di salute, riproduzione e periodi di sosta. L’obiettivo è quello di capire eventuali mutamenti nelle abitudini, nelle rotte o nelle condizioni fisiche degli uccelli; tutti segnali che possono anche offrire indicazioni utili su come sta cambiando l’ambiente.
Per l’occasione, nel pomeriggio di domenica, il Centro di educazione ambientale La Raganella ha organizzato una biciclettata all’oasi per inaugurare il nuovo percorso didattico e vedere da vicino le operazioni di cattura. Il percorso propone la descrizione in diverse lingue delle più importanti specie animali e vegetali dell’area ed è stato realizzato dalla locale associazione Progetto Chernobyl e dall’istituto comprensivo di Concordia e S.Possidonio con i fondi del Centro servizi del volontariato di Modena.
L’Oasi Val di Sole è tra le aree rinaturalizzate più interessanti della provincia di Modena; nata dal recupero di aree dedicate in passato alle attività estrattive, l’oasi occupa circa 25 ettari tra il Po e il Secchia con quattro bacini principali, due stagni, dossi, canaloni e una fitta vegetazione che rappresentano un’area di sosta e nidificazione ideale per diversi uccelli.
Sono oltre 200, infatti, le specie che frequentano l’oasi, alcune anche piuttosto rare come la moretta tabaccata, simbolo della Val di Sole.