Commercio, in Consiglio l’ok definitivo al POIC \2 – “problemi irrisolti”, “no, equilibrio e sviluppo”

Il Piano operativo per gli insediamenti commerciali (Poic) della Provincia di Modena è stato approvato in via definitiva dal Consiglio provinciale con il voto favorevole di Pd, Idv e gruppo Misto e quello contrario di Pdl e Lega nord. Giudizio negativo per Dante Mazzi (Pdl) che considera il Poic «basato su dati obsoleti resi ancora più inattuali dalla particolarità del momento economico», e contesta «la totale mancanza di concertazione, che ha portato a non accogliere le proposte di correzione venute non da una sola parte ma ad ampio raggio, e le contraddizioni irrisolte delle previsioni su Soliera, Formigine e via Morandi». Il capogruppo Pdl ha poi ribadito che «sarebbe stato doveroso attendere le decisioni del Governo che incideranno in modo significativo sul nostro futuro senza ostinarsi ad approvare il Piano». Per Davide Baruffi (Pd), al contrario, all’approvazione del Poic si è arrivati «con un percorso molto partecipato e giustamente ristretto nei tempi. La politica ha avuto il coraggio di sollecitare un confronto non formale e di mettersi dalla parte di chi domani vorrà investire, stabilendo regole coerenti con le norme europee e nazionali senza aggiungere vincoli ulteriori allo sviluppo». Dello stesso parere anche Sergio Pederzini (Idv) che ha osservato inoltre come «siano state rispettate le esigenze del mercato». Secondo Luca Gozzoli (Pd) è «importante che il Piano abbia tenuto in considerazione sostenibilità e recupero dell’esistente e mantenuto un saldo basso, in un equilibrio non semplice da raggiungere». Il capogruppo Pd ha poi osservato che bisogna tenere conto del fatto che «soprattutto in questo tempo di crisi, sono i consumatori che dettano le modalità, anche nuove, di consumo alle quali i commercianti dovranno adeguarsi. Già oggi, e ancora di più nel futuro, l’espansione degli acquisti via internet sposta la concorrenzialità di un venditore dalla superficie di vendita ai prezzi e all’efficienza del servizio». Stefano Corti (Lega nord), annunciando il voto contrario si è domandato «quanti posti di lavoro il Poic farà perdere a fronte di quelli che saranno creati», mentre Patrizia Cuzzani (gruppo Misto) ha chiesto «attenzione per una maggiore valorizzazione dei prodotti tipici locali che non può sicuramente avvenire attraverso i centri commerciali ma creando le condizioni per lo sviluppo delle botteghe storiche».

Mauro Sighinolfi (Pdl) ha affermato che il Piano «guarda solo agli obiettivi della grande distribuzione e penalizza la libera concorrenza oltre a non tener conto del momento di crisi del commercio e a non portare nuova occupazione». Per il collega di partito Bruno Rinaldi invece il Poic, «pur con tutti i numerosi difetti che ha, smuove qualcosa sul piano economico e propone una visione del futuro» e per Ennio Cottafavi (Pd) la politica ha svolto il suo ruolo mediando tra gli interessi di tutti i soggetti «compresi i consumatori, che vanno difesi». Monica Brunetti (Pd) ha apprezzato l’attenzione per l’impatto ambientale delle strutture e auspicato, oltre al monitoraggio dei dati del traffico relativi ai nuovi insediamenti, anche «un’assunzione di responsabilità da parte dei Comuni sui tempi e le modalità di attuazione del piano».

Pubblicato: 15 Dicembre 2011Ultima modifica: 06 Luglio 2020