Cinque anni dopo gli attacchi chimici di Saddam contro i curdi, Diyari, emigrato negli Stati uniti, ritorna ad Halabja nel Kurdistan iracheno, il paese dove è cresciuto, per costruire un orfanotrofio. La sua storia viene raccontata nel film “Jiyan” del regista curdo/americano Jano Rosebiani, in programma sabato 4 ottobre nella sala Truffaut di Modena (via degli Adelardi, ore 21,15, ingresso 3,50 euro).
L’impresa sognata dal protagonista si scontra però con le diffidenze della popolazione e, tra incomprensioni e nuovi incontri, Diyari conosce Jiyan, un’orfana di dieci anni con una bruciatura sulla guancia, ricordo dei gas iracheni.
La pellicola è in concorso nel Festival di cinema sui diritti umani “Right to have rights”, organizzato fino al 9 ottobre dall’associazione “Lamanicatagliata” in collaborazione con Provincia, Comune di Modena e Comune di Nonantola.
Rosebiani è nato è cresciuto nella piccola città del Kurdistan iracheno di Zakho sulle rive del fiume Khabur. Nel 1974 è costretto dalla guerra a rifugiarsi tra le montagne e due anni dopo a fuggire negli Stati uniti.
“Jiyan” è il primo film del regista sul Kurdistan e il primo episodio di una trilogia dedicata alla vita e alla storia del popolo curdo.
La cerimonia di premiazione del film vincitore – scelto da una giuria composta da addetti ai lavori, giornalisti e studenti – è in programma domenica 5 ottobre (ore 17) nella sala Truffaut.
Info: www.lamanicatagliata.it.