Case famiglia per anziani2 – Le regole attuali Massimo 6 persone, non serve autorizzazione

Le Case famiglia per anziani, definite dal decreto 398 del 2001, sono comunità di tipo familiare, gestite da privati, “con funzioni di accoglienza a bassa intensità assistenziale che accolgono un massimo di sei persone in difficoltà”, senza alcun obbligo gestionale.

Queste iniziative, inoltre, non sono soggette all’obbligo di autorizzazione ma è prevista solo una comunicazione di avvio attività al Comune entro i 60 giorni dall’avvio.

Sulla base dei dati regionali, come hanno rivelato i rappresentanti sindacali nel corso dell’incontro in Provincia, nel modenese le case famiglia censite dalla Regione sono 31, ma secondo le stime sindacali,  sarebbero oltre un centinaio.

Nel documento presentato alla Conferenza dai sindacati, infine,  si rileva che «negli ultimi anni queste strutture sono proliferate anche per effetto della carenza di posti nelle case residenza per anziani, assumendo una dimensione economica rilevante, travalicando la normativa di riferimento, sicuramente inadeguata e incongrua rispetto al ruolo che le Case famiglia hanno assunto nell’ambito dei bisogni assistenziali della popolazione anziana».

Pubblicato: 02 Aprile 2019Ultima modifica: 04 Aprile 2019