“Va bene la cassa integrazione, ma ora bisogna investire in promozione, alta formazione e sostegno all’export”. Lo afferma Morena Diazzi, assessore provinciale agli Interventi economici, commentando l’approvazione del provvedimento che consente di utilizzare la cassa integrazione straordinaria e la mobilità per imprese in crisi dei distretti del tessile abbigliamento. “E’ un risultato importante – spiega l’assessore – ottenuto grazie all’impegno straordinario dei parlamentari e degli amministratori regionali e locali e che può effettivamente aiutare le trasformazioni di questo settore, esposto ai mercati e alla concorrenza estera, e con rapporti di filiera particolarmente complessi”.
Per Morena Diazzi, però, ora è necessario “adottare politiche di rilancio per il settore, sostenendo e tutelando il made in Italy sul quale ancora non abbiamo misure adeguate a livello nazionale, e premiando il forte impegno sulla qualità dei prodotti, sui nuovi tessuti e sulla creatività del sistema moda italiano”. A livello locale, con il distretto di Carpi che rappresenta il primo polo di abbigliamento regionale con oltre ottomila addetti e circa 1500 imprese (“ma anche firme di grande successo a livello nazionale e internazionale”), secondo l’assessore ” può essere reso ancora più incisivo l’apporto delle istituzioni locali alle trasformazioni e al rilancio del settore”.
Le azioni sono quelle relative alla promozione del distretto e alla sua qualificazione (“consolidando e potenziando iniziative come le “Stagioni della moda”), il sostegno alle esportazioni (“in particolare, nella fase di esplorazione di nuovi mercati da parte di imprese di piccole dimensioni”) e la definizione di un legame più stretto con i centri internazionali di alta formazione e con l’Università per le ricerche sui tessuti e per la formazione delle competenze manageriali, grazie anche ai nuovi indirizzi specialistici.
Carpi, infatti, ha mantenuto “una forte concentrazione di imprese fondamentali per il successo del settore: dalle tessiture che, nonostante le difficoltà hanno continuato a investire, alle moltissime aziende di piccolissima dimensione che operano nella sub-fornitura, nonostante la concorrenza dei nuovi produttori verso i quali risultano ancora non soddisfacenti il rispetto di standard di sicurezza e di legalità”.
“Si tratta allora di fare sistema – conclude l’assessore Diazzi – investendo sugli strumenti di promozione, formazione, sostegno all’export, presenti a livello locale e regionale, facendo in modo che essi siano accessibili e fruibili e rendendo ancora più stretto il rapporto fra imprese, territorio ed istituzioni”.