Andate e ritorno, triangoli, percorsi di boe, andate a meta. Una gara di parapendio è in tutto simile a una regata in barca a vela, non solo nella terminologia ma anche nella sostanza.
Ciascuna delle cinque competizioni in programma a Sestola nell’ambito dei Campionati italiani, infatti, prevede un percorso che i partecipanti devono svolgere nel minor tempo possibile. Il tracciato, che dipende in tutto dalle condizioni meteo costantemente aggiornate in collaborazione con l’Osservatorio geofisico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, viene stabilito prima del decollo dal direttore di gara dopo un consulto con la commissione piloti e i meteorologi. Vengono individuate quindi delle vere e proprie “boe in cielo”, ovvero punti geografici che le apparecchiature elettroniche in dotazione ai partecipanti (altimetriche e Gps) rilevano al loro passaggio e trasmettono in tempo reale alla direzione di gara. Sarà quindi quest’ultima, in base al percorso effettuato e ai tempi di percorrenza trasmessi elettronicamente da ciascun parapendista, a definire la classifica finale.
Più che l’arrivo o le virate, però, il momento di massima suggestione per il pubblico è rappresentato dalla fase decollo, quando tutti i partecipanti alla gara restano sospesi in aria per qualche minuto in attesa del via ufficiale. E solo allora lo sciame colorato e leggero di vele si disperde per portare a compimento la competizione.