Caccia1 – Domenica 20 settembre il via 4.500 doppiette, riaperta nelle aree alluvionate

Parte domenica 20 settembre la caccia alla selvaggina stanziale che coinvolge quasi 4.500 mila doppiette modenesi, alle quali si aggiungono circa 1.500 cacciatori non residenti. La caccia a lepri e fagiani prosegue fino al 6 dicembre, ad esclusione del martedì e il venerdì, con limitazioni a seconda del tipo di caccia, mentre per gli altri migratori il termine cambia seconda della specie. Nei siti di Rete natura 2000 (Sic e Zps), inoltre, sono in vigore ulteriori specifiche limitazioni. 

Tra le novità di quest’anno la possibilità di cacciare la piccola fauna stanziale, come lepri e fagiani, anche nelle aree colpite dall’alluvione del gennaio 2014, dove lo scorso anno era scattato il divieto per garantire un rapido riequilibrio faunistico nell’area colpita, esigenza ora superata.

In vista dell’apertura, i cacciatori modenesi stanno ritirando nei Comuni di residenza il tesserino regionale, un libretto dove ogni cacciatore deve trascrivere negli appositi spazi oltre la data, la sigla dell’Atc o Afv anche il tipo di caccia svolto quel giorno (da appostamento o vagante, alla migratoria stanziale o di selezione).

Il calendario venatorio, dove sono elencati anche le limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili e le modalità di caccia, è disponibile nel sito www.provincia.modena.it nella sezione Politiche faunistiche.

L’obiettivo è quello di regolare lo svolgimento l’attività salvaguardando coniugando la tutela delle specie a rischio con un efficace equilibrio faunistico a tutela dell’agricoltura e più in generale dell’ecosistema. 

Le strategie su come centrare questi obiettivi sono indicati nel Piano faunistico approvato di recente dal Consiglio provinciale. 

Dal 1 settembre sono in corso sei giornate di preapertura con limitazioni, precedute dal via all’attività di addestramento cani dal 16 agosto.

Intanto è già partita la caccia individuale di selezione al cinghiale, mentre la caccia di selezione al cervo è prevista da ottobre a marzo, con limitazioni, al fine di contenere una specie in aumento che sta provocando diversi danni in particolare al patrimonio agroforestale.  

E’ confermato l’obbligo di indossare indumenti a “visibilità alta” per i cacciatori alla piccola fauna stanziale e alla beccaccia che frequentano le aree dove si svolge la caccia collettiva al cinghiale che parte dal 1 ottobre. In pratica ogni cacciatore è tenuto ad indossare almeno un capo di abbigliamento (pantaloni, camicie, gilet e cappello) di colore giallo o arancione per risultare maggiormente visibile, garantendo una maggiore sicurezza.

Sullo svolgimento dell’attività venatoria un ruolo significativo è assegnato ai tre Ambiti territoriali di caccia (Atc) modenesi: strutture associative alle quali la legge regionale affida la gestione faunistica e l’organizzazione dell’attività venatoria nel territorio di competenza.

Nel modenese i tre Atc hanno una dimensione complessiva di quasi 160 mila ettari; ogni Atc è governato da un’assemblea dei soci e da un Consiglio direttivo, l’organo di gestione, composto da 20 membri (in rappresentanza delle associazioni agricole, venatorie e ambientaliste), di cui quattro nominati dalla Provincia che devono avere competenze specifiche.

Pubblicato: 18 Settembre 2015Ultima modifica: 21 Settembre 2015