Innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico, formazione: sono gli obiettivi perseguiti dalla rete del “Quality center network” per il distretto biomedicale nei tre anni dalla sua entrata in funzione. Per fare un bilancio dell’attività, a Mirandola si è tenuto un incontro di tutti i soggetti protagonisti: Provincia Aziende sanitarie, Università di Modena e Reggio Emilia, Democenter –Sipe, Cna, Lapam, Apmi, Consobiomed, Confindustria, Unione Comuni dell’area Nord.
«Si è confermata l’importanza del rapporto tra imprese, Aziende sanitarie e Università – spiega Palma Costi, assessore provinciale agli Interventi economici – al fine di rendere il distretto biomedicale un polo di eccellenza per la ricerca e l’innovazione tecnologica, la qualità, la sicurezza dei prodotti nell’interesse della salute dei cittadini. E per riuscire ad affrontare meglio la crisi del settore. Fondamentale il ruolo di Democenter-Sipe che dal punto di vista organizzativo permette il rapporto tra imprese e sistema pubblico e a tal fine ha aperto uno sportello operativo a Mirandola che ha attivato contatti con la quasi totalità delle imprese del settore. Così come fondamentale – sottolinea l’assessore – è stato il lavoro svolto da Azienda Policlinico e Azienda Usl che hanno messo a disposizione del mondo imprenditoriale alte competenze professionali e strumenti operativi».
Tra i risultati più significativi ottenuti in questi anni è stato segnalato un progetto di ricerca e sviluppo della sperimentazione clinica e preclinica nel distretto biomedicale finalizzato a favorire i rapporti con le istituzioni sanitarie e di ricerca territorialmente più vicine alle imprese a beneficio della economicità di questo aspetto fondamentale nel processo di innovazione.
Inoltre, sono state definite le procedure per la certificazione secondo norme nazionali e internazionali dei laboratori per la sperimentazione in vitro e in vivo nell’animale; avviati cinque studi clinici di imprese del distretto con le aziende sanitarie della provincia di Modena; tre azioni di ricerca tra imprese e competenze sanitarie ed universitarie su tematiche specialistiche (quali otorinolaringoiatra, rianimazione-anestesia e urologia); progetti di ricerca e innovazione delle imprese per ottenere finanziamenti in base alla legge regionale sul “Trasferimento tecnologico”; infine attività formative post diploma e per tecnici aziendali, sulle materie plastiche e su aspetti legislativi.