bilancio annata agraria 2000 – 1 cresce la produzione vendibile, calo del zootecnico: i primi effetti della bse 

Bilancio positivo, e in crescita rispetto l’anno precedente, per l’annata agraria modenese del 2000 sulla quale, solo alla fine anno, inizia a farsi sentire lo spettro negativo del fenomeno “mucca pazza”, la Bse ovvero l’encefalopatia spongiforme bovina. Oltre alla Bse trovano conferma i preoccupanti segnali negativi del comparto zootecnico, in particolare del settore lattiero caseario.


L’andamento economico della produzione lorda vendibile del comparto agricolo modenese (oltre 1350 miliardi di lire) è risultato in crescita evidenziando un aumento nel fatturato complessivo del settore primario di oltre 89 miliardi pari ad un saldo positivo del 7 per cento.


Il comparto vegetale – con un forte aumento dell’12 per cento – traina l’agricoltura modenese. La produzione lorda vendibile del settore vegetale (oltre 721 miliardi) supera quella del settore zootecnico (583 miliardi), tradizionalmente più alta (Comunicato n° 186).


Andamento positivo anche per le produzioni di nicchia come frutti del sottobosco, castagno, tartufo eccetera.


La situazione atmosferica, si siano registrati diversi eventi calamitosi non hanno influenzato la rilevante crescita del comparto vegetale in cui le perdite di alcuni comparti sono state compensati da eccezionali performance di numerosi settori (Comunicato n° 187).


Sono risultate sotto controllo le diverse emergenze fitosanitarie che hanno colpito le colture (Comunicato n° 188).


La consistenza del settore bovino resta sostanzialmente stabile (i capi in un anno sono passati da 115.252 del ’99 a 114.575 del 2000), mentre si evidenzia un calo di oltre 6000 unità delle vacche da latte, segnale di una crisi che continua ad attraversare il settore lattiero caseario. Si registra ancora una diminuzione del prezzo del latte consegnato ai caseifici. L’andamento di mercato del Parmigiano Reggiano registra, anche nel 2000, perdite sia in termini di consumi sia di prezzi.


Anche per il comparto suino la consistenza è in live flessione (quasi 515.800 capi contro i 552 mila capi dell’anno precedente).


Andamento altalenante per il settore della zootecnia minore, con particolare riferimento all’avicunicolo (6546 capi contro i 6257 del 1999) che registra significative flessioni dei consumi. In lieve crescita i settori degli ovicaprini mentre è sostanzialmente stabile quello relativo agli equini.

Pubblicato: 19 Febbraio 2001Ultima modifica: 25 Agosto 2005