Quasi mille tra chiese, monumenti, edifici storici rilevati in 23 comuni modenesi, tra cui Modena, Sassuolo, Formigine, Nonantola, Castelfranco Emilia, buona parte del Frignano e dell’Appennino est. Per ognuno di questi sono state evidenziate caratteristiche, emergenze e stato di conservazione. In pratica un vero e proprio censimento del patrimonio architettonico di una vasta area della provincia di Modena realizzato e finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena con la collaborazione della Provincia di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna e il ministero per i Beni culturali.
Il progetto, coordinato da Elena Corradini, docente di Museologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, sarà presentato venerdì 9 maggio nel corso di un incontro pubblico nella sala del Consiglio provinciale (Palazzo della Provincia di Modena, viale Martiri della Libertà 34, ore 9,30) al quale partecipano Maurizio Maletti, assessore provinciale alle Politiche urbanistiche, Andrea Landi, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, Giancarlo Pellacani, rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, rappresentanti del ministero Beni culturali, della Regione e del Comune di Sassuolo.
«La ricerca – sottolinea Maletti – rappresenta un contributo utilissimo per la nostra programmazione territoriale con la quale riaffermiamo l’importanza della conservazione e valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio». Mentre il rettore Gian Carlo Pellacani ricorda che «il nostro interesse per questa ricerca si collega ad un percorso scientifico avviato da anni dall’Ateneo e che consentito già in questo anno accademico di attivare un master in Catalogazione informatica dei beni culturali, grazie a un’intesa con il ministero e l’Enea per la promozione di attività di studio e di ricerca».
I dati più significativi emersi dalla catalogazione nei 23 Comuni (quelli di pertinenza della Fondazione) riguardano in primo luogo le tipologie degli edifici, che risultano essere per un 30 per cento di carattere religioso (chiese e oratori) e per un 25 per cento di carattere civile: ville, palazzi e complessi rurali e produttivi (vedi comunicato n. 557). La ricerca ha permesso, inoltre, di realizzare una banca dati informatizzata che, grazie ai sistemi e alle tecnologie previste dal ministero, sarà a disposizione di soggetti istituzionali ed enti di ricerca.