Sono 39 gli organi storici in basiliche, chiese parrocchiali, pievi e oratori del territorio modenese, restaurati con il contributo della Provincia di Modena e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, descritti nel volume “Armonie ritrovate” che sarà presentato al pubblico venerdì 18 maggio, nell’ambito della IX Settimana nazionale della Cultura, con un concerto nella chiesa di Santa Maria delle Assi, in corso Canalgrande 10 a Modena (comunicato n. 618). La pubblicazione, curata da Carlo Giovannini, storico, esperto di organi e organista, da Graziella Martinelli Braglia, storica dell’arte, e da Lauretta Longagnani, con la collaborazione di Luca Silingardi, dà conto dei risultati dei dieci anni del progetto “Restauro organi musicali”, partito nel 1998, per il quale la Provincia ha stanziato finora 388 mila euro (mentre è in corso l’istruttoria per l’assegnazione di 30 mila euro per il 2007), ai quali si sono aggiunti i 228 mila erogati della Fondazione Cassa di Risparmio, dando il via a un investimento complessivo, da parte delle quattro Diocesi modenesi e dei Comuni, di circa due milioni di euro.
Il volume, in vendita in libreria e all’Urp della Provincia a 12 euro, presenta una scheda per ciascun organo restaurato, delineato nelle caratteristiche tecniche e nelle vicende storiche, e un profilo della chiesa in cui è collocato, offrendo così un quadro sullo straordinario patrimonio del territorio.
Il recupero e la valorizzazione degli organi storici modenesi, alcuni dei quali risalgono al 1500 (comunicato n. 619), ha come obiettivo anche rendere disponibili per i concerti d’alta qualità artistico-culturale gli strumenti restaurati che infatti sono abitualmente utilizzati nelle rassegne concertistiche come “Armonie fra musica e architettura”, “Itinerari organistici” e il “Festival organistico”.
«Siamo orgogliosi di avere sviluppato uno dei pochissimi progetti italiani di recupero degli organi storici – commenta Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura – che contribuisce alla salvaguardia e al recupero di un patrimonio ricco e importante anche per le varie comunità delle quali l’organo può essere considerato la “voce”».
Il progetto di restauro degli organi musicali procede in parallelo a quello per la sicurezza nelle chiese che consiste nell’installazione di dispositivi di sicurezza nei luoghi di culto del territorio modenese e che conta a oggi su 67 interventi già realizzati (comunicato n. 620).