annata agraria 2004 / 1 – cresce il fatturato: più 1,7 %poggioli: “timida ripresa, ma prezzi in sofferenza”

Il fatturato complessivo dell’annata agraria 2004 porta un timido segno positivo: più 1,7 per cento rispetto al 2003. Le cifre dicono che l’andamento economico della produzione lorda vendibile si è attestato sui 621 milioni di euro (a fronte dei 610 milioni del 2003). Numeri in rosa che tuttavia non cancellano le difficoltà. Punto dolente è quello dei prezzi. Si allarga infatti la forbice fra i bassi prezzi che realizzano i produttori e la lievitazione dei prezzi al consumo.


Entrando nel dettaglio comparto per comparto si può notare che le produzioni vegetali hanno fatto registrare un incremento del sette per cento, ma non hanno recuperato il drastico calo dovuto alla siccità del 2003 (meno 16 per cento) anche se vi sono segnali positivi per alcune coltivazioni come la bietola. La zootecnia registra un calo del 3,4 per cento rispetto allo scorso anno ed evidenzia problemi di stagnazione del mercato in particolare per il settore lattiero caseario.


Inoltre, osservando l’andamento della produzione lorda vendibile dal 2000 a oggi si può notare che negli ultimi tre anni si assiste a una diminuzione consistente che evidenzia la vulnerabilità dell’agricoltura sia alle condizioni meteorologiche che alle trasformazioni del mercato agroalimentare.


“L’andamento climatico favorevole – è il commento dell’assessore provinciale all’Agricoltura e alimentazione Graziano Poggioli – ha fatto si che le produzioni tornassero a regime sia per quantità che per qualità. Meno soddisfacente, anzi decisamente negativo, il bilancio su versante dei prezzi spuntati dai produttori”. Per l’assessore, che nei giorni scorsi ha presentato i risultati dell’annata agraria alle associazioni agricole, rimane “in grave sofferenza l’aspetto della remunerazione agli agricoltori di importanti colture come cereali, frutta e vite”.


Situazione difficile anche per il Parmigiano-Reggiano (comunicato n.260) “Questo settore – sottolinea Poggioli – sta dando non poche preoccupazioni tanto che abbiamo lanciato l’idea di promuovere un’iniziativa comune di tutti gli assessorati all’agricoltura della zona di produzione per il rilancio del prodotto”.


Come far fronte a queste criticità? Per l’assessore Poggioli due sono i punti sui quali intervenire, quello dei prezzi e quello della valorizzazione dei prodotti tipici. “Quella dei prezzi – dice – è una questione centrale. Bisogna promuovere tutte quelle azioni che portano a una filiera più corta, cioè alla riduzione dei passaggi tra produttore e consumatori. Contemporaneamente come assessorato spingeremo l’acceleratore sulle politiche di valorizzazione dei prodotti tipici coinvolgendo tutti gli attori della produzione e trasformazione delle diverse filiere”.


La riforma di medio periodo della Pac (Politica agraria comunitaria) e il nuovo Piano di sviluppo rurale per l’assessore Poggioli sono gli “strumenti per sostenere quelle colture che rientrano nelle filiere dei prodotti tipici”. “Unità di filiera, filiere più corte, fidelizzazione dei consumatori sui prodotti certificati, sviluppo della multifunzionalità delle imprese agricole sono – conclude l’assessore – i punti su cui agire per dare all’agricoltura una nuova prospettiva”.


 


 


 


Il confronto della produzione lorda vendibile. Sulle colonne le differenze rispetto ai dati del 2000

Pubblicato: 03 Marzo 2005Ultima modifica: 25 Agosto 2005