Oltre 32 mila chili di materiale raccolto; 40 mila giovani coinvolti attraverso le scuole (dalle elementari alle superiori), le parrocchie e le associazioni; un centinaio di volontari impegnati per due mesi a lavorare nel gruppo operativo; decine di cartoni ancora da ritirare e da organizzare nel magazzino. Sono i numeri di “Anche una gomma può cancellare la guerra”, la grande raccolta di solidarietà a favore dei campi profughi di Eritrea ed Etiopia lanciata all’inizio di dicembre che si conclude venerdì 2 febbraio al Palapanini di Modena con un concerto gratuito al quale partecipa anche il gruppo di “Elio e le storie tese”.
“I numeri parlano da soli e non possiamo che ringraziare le tante persone che hanno collaborato all’iniziativa” commenta Graziano Pattuzzi, presidente della Provincia di Modena, ricordando che in poco più di due anni (la pace è stata firmata lo scorso 12 dicembre) la guerra, nata da una contesa sui confini nell’area del Tigré, ha provocato migliaia di vittime e altre rischiano di provocarne le mine antiuomo e la carestia dovuta alla distruzione della produzione agricola.
Accanto alla raccolta sono stati promossi diversi momenti di sensibilizzazione nelle scuole con la presenza di personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport che ha partecipato alle iniziative insieme ai testimoni dell’impegno delle organizzazioni umanitarie in Africa. Nell’area, infatti, operano diverse organizzazioni umanitarie anche modenesi.
Giovedì 1 febbraio, alle 10,30, per esempio, è in programma un incontro all’istituto superiore Venturi di Modena con i volontari di Hewo e con la partecipazione del calciatore del Bologna Beppe Signori.
Il progetto, che è stato insignito nella Medaglia d’argento premio del Presidente della Repubblica per il suo alto valore meritorio, è promosso tra gli altri da Provincia, Regione, Provveditorato, Diocesi, Legacoop, Gazzetta di Modena, Radio Bruno, Centro servizi per il volontariato, con la collaborazione di Comuni, enti, aziende, gruppi e associazioni. Il coordinamento è affidato a Rock no War.
In dicembre è stata effettuata una prima spedizione di materiali con la collaborazione dell’Onu e del ministero degli Esteri, il prossimo invio è previsto per la metà di febbraio. Sono pronti per partire 120 cartoni di cancelleria, tre pallet e 400 cartoni di farina, 550 di legumi, 88 di pasta e altri 150 tra zucchero e altri alimenti. “La consegna degli aiuti – garantisce il presidente di Rock no War Giorgio Amadessi – avverrà sotto lo stretto controllo dei volontari modenesi”.